Appello delle associazioni contro inquinamento Castel Morrone

Il destino del nostro territorio sembra già scritto in un banale copione. Così le storie che

vengono all’occhio sono sempre le stesse, con gruppi economici e potere politico che progettano e a volte realizzano cose che non servono alla gente ma fanno arricchire pochi speculatori ed i loro amici. Centri commerciali irregolari, fabbriche pericolose in centri abitati, cave abusive con contorno di discariche, questa è la pianificazione della nostra classe dirigente. Un enorme pastrocchio che avvolge le  case, avviluppa le città in una rete asfissiante di caos ed inquinamento. Così  per Terra  Nostra, Castel Morrone fa il paio con Caserta in una vicenda che sa di già visto con il progetto di un insediamento industriale in area PIP di opifici caratterizzati dalla classificazione di fabbriche insalubri di prima classe. “Nella frazione Torone, a ridosso del paese” – ha affermato Pasquale Costagliola, presidente dell’associazione ambientalista – “si è stabilito dalla vecchia giunta comunale sconfitta alle elezioni, di installare stabilimenti non meglio identificati che hanno comunque la caratteristica di essere inquinanti. Una decisione che è stata all’origine della sconfitta elettorale del precedente sindaco e che ha dato la stura alla vittoria dell’attuale maggioranza. Un ‘affermazione politica quella dell’attuale gruppo consiliare all’insegna della promessa conclamata di respingere l’insediamento industriale dalla frazione Torone e di indirizzarlo in siti non vicini alla zona abitata. Una parola apertamente tradita dall’attuale sindaco e dai suoi uomini” – sottolinea con forza Costagliola – “che appena preso il potere hanno lavorato per attuare il piano di insediamento industriale forzando i tempi e la procedura. Il POR che finanzia il progetto prevede un area già definita cantierabile per l’erogazione dei fondi mentre in realtà gli espropri sono al palo. Una irregolarità già sottolineata dall’avvocato De Lorenzo” – ha aggiunto – “nelle opportune sedi.  In tutto questo la città è allibita dal voltafaccia operato da Rinascita Morronese, che prevedeva nel suo programma la delocalizzazione del progetto industriale e sta serrando le file nel comitato civico antinquinamento. La questione dell’insediamento di fabbriche inquinanti nel comune limitrofo a Caserta esce dagli ambiti della stretta cerchia cittadina per assurgere a problema generale della nostra area. Castel Morrone per Costagliola, rappresenta un pezzo della storia casertana grazie ai legami ed alle vicende che intrecciano le due comunità. “In questo senso” – ha concluso – “saremo a fianco dei morronesi, ma soprattutto ribadiamo che il paese tifatino è una realtà paesaggistica ed ambientale da preservare con gli sforzi di quanti hanno a cuore la vivibilità.”  Il comitato, già da tempo costituito contro le mire inquinanti,  riunitosi, nel frattempo ha eletto un nuovo direttivo ed un nuovo  presidente nella  persona di Giovanni Altieri.

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