Messaggio di don Sisto al Movimento Neoborbonico

“Cari amici: in questi nostri tempi viviamo con un'intensità speciale non già

le interpretazione erronee della storia, ma ivi comprese la loro manipolazione grezza, in un tentativo di metterla al servizio della rivoluzione”, inizia così la missiva che il nobile spagnolo Don Sisto di Borbone ha inviato ai neoborbonici campani in occasione della presentazione del libro di De Crescenzo contro Giuseppe Garibaldi. “Il fiorire di discorsi ed ancora di leggi (prodotti alimentari singolarmente nella mia Spagna) "memoria storica" appena nasconde l'intenzione rescribir di essa al gusto dell'ideologia "mundialista-progresista" omnipresente. È per questo” – prosegue don Sisto – “che tengo l'iniziativa degli amici napoletani, che hanno attivato il “Comitato Per la Verità Storica”, già esistente, ma che viene a prendere nuovo slancio in occasione del bicentenario della nascita di Garibaldi. In questo caso, come in tanti altri come quelli che riempiono i nomi delle vie delle nostre città, infatti è necessario promuovere nuovamente la verità storica, sepolta dalla pubblicità del Risorgimento e della rivoluzione liberale. Mi fa piacere, dunque, particolarmente inviare la mia adesione ad un'iniziativa con la quale tanto di affinità ho e nella quale tanti nomi amichevoli io vedo. A cominciare dai membri della cooperativa editoriale “Il Giglio”, le cui relazioni con il Communion Traditionaliste ed il mio segretariato politico sono così tanto vecchie nel tempo come strette in intensità, ed anche del movimento Neoborbonico attivo e combattivo. Di loro ho un caro ricordo recente” – ha aggiunto – “in occasione a Roma per la beatificazione di mio zio l'imperatore Carlos dell'Austria, ho avuto il piacere di dividere con buona parte di loro un pranzo simpatico e di classe in una trattoria del Borgo Pío. Auspico, dunque, che l'iniziativa intrapresa produca frutti abbondanti al servizio della tradizione cattolica. Bisnieto della duchessa di Berry, figlia del re delle Due Sicilie, sarà ancora con l'aiuto di Dio fedele all'esempio dei miei antenati nella difesa alla tradizione”.

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