Antonella Ricciardi intervista Dagoberto Bellucci. Seconda parte

2) Quali sono stati i gruppi politici in cui hai militato, e per cosa pensi si siano contraddistinti? La storia personale di un militante non è mai interessante se non accompagnata da un'analisi politica relativa all'area neofascista. E' per questo che non credo importante sottolineare il mio percorso, che è umano e politico, attraverso le varie sigle del neofascismo italiano nel decennio a cavallo tra gli anni ottanta e novanta: dal Msi alla Comunità' Politica di "Avanguardia" passando per alcune frequentazioni personali ovvero senza alcuna adesione ideologica con l'area della Base Autonoma e il Fronte Nazionale di Freda. Niente di più ma niente di meno. Abbiamo "avvicinato" chi c'era e "frequentato" chi dovevamo anche per "capire" essenzialmente verso quale deriva stava andando un intero ambiente. Ed abbiamo fatto la nostra scelta. "Avanguardia" , almeno nel periodo compreso tra l'estate 1991 e la primavera 1997, ha cercato di rappresentare l'autentica anima del Fascismo Rivoluzionario anti-capitalista, anti-marxista, anti-sionista, socialista e nazionalista.
 La geometrica strategia anti-sistemica elaborata dal camerata Maurizio Lattanzio e inquadrata nella forma di progetto politico rivoluzionario denominato "Eurasia-Islam" ha comportato una frattura in seno alle diverse anime del neofascismo italiano e obbligato i "camerati" dell'area a schierarsi con o contro l'Islam rivoluzionario e tradizionalista, pro o contro le strategie del Nuovo Ordine Mondiale. La nostra militanza nelle file della Comunità Politica di "Avanguardia" penso si caratterizzasse essenzialmente perche' quel mensile aveva posto al centro delle proprie analisi e strategie l'affrontamento della questione ebraica in tutti i suoi aspetti e forme nel solco dell'Anti-Giudaismo tradizionale cattolico, di quello anti-sionista islamico e dell'efficace attività di contro-informazione che per un trentennio venne portata avanti, pressochè in solitudine, da Giovanni Preziosi dalle pagine del suo mensile "La Vita Italiana"..
In sintesi difesa dell'esperienza politica del Fascismo italiano e del Nazionalsocialismo tedesco da qualsiasi tentativo di de-ideologizzazione o storicizzazione; questione ebraica, solidarietà e fratellanza d'armi con l'Islam rivoluzionario erano i cardini del progetto elaborato da Lattanzio unitamente a quell'opera di revisione critica dell'esperienza neofascista intervenuta a partire dal 1993 attraverso la collaborazione offerta al mensile dal soldato-politico Vincenzo Vinciguerra, probabilmente il solo fascista che abbia attaccato frontalmente manu militari lo Stato e le sue strutture.
Abbiamo avuto i nostri sani scazzi con un po' tutti e probabilmente sono in tanti che non hanno dimenticato. E' una pagina che appartiene ovviamente al nostro passato ma che ha rappresentato insieme un esperienza politica e ideologica formativa e interessante fino ad un determinato periodo: non rinnego niente del passato, non una riga non un'azione. Anche "Avanguardia" ha svolto il suo ruolo ed è stata, personalmente parlando, funzionale all' avvicinamento verso gli ambienti islamici sciiti italiani e in prospettiva internazionale. Fine della seconda parte. Continua….
Antonella Ricciardi

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