La mania degli acronimi e delle sigle

L’acronimo ha radici antiche e noi italiani sembra che ne abusiamo più degli altri popoli. Infatti l’acronimo è diventata una mania, una moda, per indicare con le iniziali, il nome di personaggi noti, gli Enti, i partiti politici, le Associazioni, i dati scientifici ecc. Per capirci di più, in questo ginepraio, iniziamo dagli anni in cui gli italiani indossavano la camicia nera. Il partito politico allora dominante era il P. N. F . ( Partito nazionale fascista ) e i giovani facevano parte della G.I.L. (Gioventù italiana del littorio); per le mamme fu istituita l’O.N.M.I. (opera nazionale maternità e infanzia), la polizia fascista era l’OVRA, la sigla dei carabinieri era C.C.R.R.(Carabinieri reali) e quella delle Ferrovie dello Stato era FF.SS. Durante la II Guerra Mondiale fu costituito il C.I.S.R. (Corpo italiano Spedizione in Russia ) di cui fecero parte migliaia di nostri soldati, molti dei quali periti in cruente battaglie. Dopo la caduta del Fascismo fu costituita la R.S.I. (Repubblica Sociale Italiana) e, con l’avvento della Repubblica Italiana, sorsero numerosi partiti politici: la D.C. (Democrazia Cristiana), il P.C.I. (Partito Comunista Italiano), il P.S.I. (Partito Socialista Italiano), il P.S.D.I. (Partito Socialista Democratico Italiano), il P.L.I. (Partito Liberale Italiano), il P.R.I. (Partito Repubblicano Italiano, il P.D.U.P. (Partito Democratico Unione Popolare), il P.N.M. (Partito Nazionale Monarchico), l’M.S.I. ( Movimento Sociale Italiano), il P.R. (Partito Radicale) ecc. nel frattempo ebbero origine i sindacati per difendere i lavoratori: C.G.I.L. (Confederazione Generale Italiana dei Lavoratori), U.I.L. (Unione Italiana Lavoratori) e la C.S.I.L. (Confederazione Sindacato Italiano dei Lavoratori):. Ai sindacati si affiancarono gli Enti previdenziali: I.N.P.S. (Istituto Nazionale Previdenza Sociale), I.N.A.I.L. (Istituto Nazionale Assistenza Infortuni sul Lavoro), I.NA.D.E.L. ( Istituto Nazionale Dipendenti Enti Locali), I.N.P.D.A.P. (Istituto Nazionale Previdenza Dipendenti Amministrazione Pubblica). Per la Sanità fu creato l’I.N.A.M. (Istituto Nazionale Assistenza Malattie) che, in seguito, divenne U.S.L. (Unità Sanitaria Locale) e molte USL in A.S.L. (Azienda Sanitaria Locale). Con il passare degli anni questa moda, che ebbe nei giornalisti i loro maggiori diffusori, si diffuse in tutti gli aspetti della vita e si ebbero nuove sigle: per le Automobili che non conosce la FIAT (Fabbrica Italiana Automobili Torino) e l’ALFA dell’ingegnere Romeo (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili)? E nel cinema chi non ricorda la prosperosa B. B. (Brigitte Bardot) e la nostra C.C. (Claudia Cardinale) a cui seguì un’altra B. B. (Barbara Bouchet) ; poi vennero i famosi M.M. (Marcello Mastroianni o Marcello Marchesi), F.F. (Federico Fellini) ed S.S. (Stefania Sandrelli). L’unico che non accettava il suo acronimo era Walter Chiari il quale raccontava: “Sulla porta del mio camerino, a teatro, c’è una sigla a me tanto sgradita: W.C. e spesso entra qualcuno frettoloso che, capito l’errore, umilmente mi chiede scusa !” Il nostro breve excursus tra le sigle ci ha portati ad oggi con altre nuove sigle: T.P.S. sta per Tommaso Padoa Schioppa, L.C.d M. per Luca Cordero di Montezemolo oppure Luigi Ciriaco de Mita. Chi non conosce la sigla JFK (Jhon Fizgerald Kennedy)? A tutte queste si aggiungono i nomignoli per antonomasia: L’Avvocato (Gianni Agnelli), il Cavaliere (Silvio Berlusconi), il Professore (Romano Prodi), il Presidente (Giorgio Napolitano) fino al famoso ZIO, Giulio Andreotti. Seguono le sigle dei risultati delle analisi come: TAC, HIV, HDL ecc. che fanno parte di un groviglio difficile da capire.  Potremmo continuare, ma risparmiamo ai lettori il pericolo di finire tra i tentacoli di questa enorme piovra che, giorno dopo giorno, crescono sempre di più.

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