Gli amministratori dimenticano lo scienziato Scialdone

La scomparsa dello scienziato Gian Giuseppe Scialdone, avvenuta il 28 ottobre 2003, suscitò a Vitulazio notevole disappunto poichè egli era a tutti noto per la sua innata modestia e la cordialità, che esternava ogni qualvolta ritornava nel suo paese nativo per trascorrere un periodo di vacanze con i familiari ed i numerosi amici. Nel 1949, dopo aver conseguito la laurea in ingegneria presso l'Università Federico II° di Napoli, il giovane Scialdone emigrò negli Stati Uniti d'America dove svolse umili lavori per sostenersi negli studi. Con l'impegno che lo distinse conseguì, a pieni voti la laurea in ingegneria aerospaziale presso il Carniege Institute of Tecnology; fu professore presso l'Università di Pittsburg ed Analista Astronucleare nel laboratorio scientifico della Westinghouse. A seguito di questo prestigioso incarico, fu assunto dallo Staff della NASA, l’Agenzia Aerospaziale Americana che cura i voli e le spedizioni scientifiche nelle spazio. In seguito lo scienziato Scialdone ottenne la cattedra di fisica
e meccanica nucleare presso il Capitol Institute of Tecnology di Kennsington nello Stato del Maryland continuando gli studi sulla tecnologia spaziale     sulla contaminazione dei gas rarefatti. Un sentimento di profonda felicità e di orgoglio invase i genitori Antonio Scialdone e Guida Chiara Di Gaetano quando appresero che il loro amato figlio Giuseppe era riuscito ad imporsi nel campo della scienza e che le affermazioni ottenute fecero sì che egli appartenesse alla schiera dei Grandi. Infatti nel VI volume dell'Enciclopedia "Uomini e donne americane della Scienza" è menzionato lo scienziato Scialdone fra gli ingegneri aerospaziali che hanno contribuito al progresso tecnologico mondiale. Il 28 Ottobre 2003 un male improvviso tolse Gian Giuseppe all'affetto dei suoi cari e, per sua volontà, le ceneri ritornarono a Vitulazio. Nella Chiesa Madre furono accolte da una folla di concittadini e in Piazza Riccardo II° si svolse una solenne cerimonia, organizzati dai familiari e dall'Associazione Dea Sport Onlus di Bellona, a cui perteciparono il figlio Antony giunto degli Stati Uniti, il fratello Generale Armando, il Console Americano di Napoli, le Autorità civili e religiose di Vitulazio e Bellona e tanti amici ed estimatori. Al termine seguirono numerose promesse da parte degli Amministratori di Vitulazio. Si disse che avrebbero intitolato una delle principali strade della città alla sua memoria, forse quella dove è ubicata la casa natale, ma tutto è finito nel dimenticatoio. "Non riusciamo a spiegarci l'inusitata indifferenza verso questo concittadino che tanto lustro ha dato al nostro paese!" hanno riferito, con disappunto e rabbia, alcuni cittadini di Vitulazio. Ed hanno aggiunto: "In altri paesi o città italiane avrebbero degnamente onorato un loro meritevole figlio, perchè spinti dall'orgoglio! Fino ad oggi possiamo dire di aver sentito soltanto promesse che si sono rivelate vane ed offensive alla memoria dello scienziato Scialdone. Questa indifferenza, questa insensibilità offendono il buon nome di un cittadino che serbava nel cuore un incommensurabile affetto per il suo paese nativo". Un accorato appello, quindi, agli amministratori affinchè concretizzino le loro promesse ricordando ciò che scrisse il poeta Ugo Foscolo: "A egregie cose il forte animo accendono le urne     dei forti.” Auguriamoci che le "egregie cose" non tardino ed essere realizzate.

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