La protesta degli allevatori bufalini.

Dopo le decisioni dell’Unione Europea che ha stabilito di abbattere almeno il 40% delle bufale esistenti con la scusa della brucellosi ma in realtà per contenere la produzione del latte dal quale si produce la vera mozzarella. Una decisione che sa tanto di beffa, anzi, di truffa, perché la richiesta del prodotto genuino campano è tale che gli allevatori casertani non riescono a produrne abbastanza. La soluzione dell’abbattimento non può essere accettata dagli allevatori per più motivi: hanno ereditato il mestiere dai loro avi e non saprebbero fare altro; allevano con impegno e passione le bufale, a volte, lavorando 24 ore su 24, consapevoli che con la trasformazione del latte vengono preparati prodotti eccellenti che sono invidiati dal mondo intero, dando tranquillità ai consumatori perché prodotto genuino senza alcun pericolo per la salute pubblica. Senza trascurare, poi, che nell’indotto caseario sono occupati oltre 40.000 persone, maggiormente in Campania, una regione  che cerca, disperatamente, di tirarsi fuori dalla crisi che hanno voluto tutti i Governi che si sono succeduti. “Ancora una volta siamo stati svenduti, ci riferisce Alfonso Petrillo, uno dei più agguerriti allevatori. Abbiamo cercato di far comprendere ai nostri governanti che siamo stati presi in giro. Abbiamo incontrato diversi Ministri tra cui Livia Turco e Mastella, quest’ultimo per ben quattro volte, ed altrettante volte siamo stati presi in giro. Lo abbiamo incontrato in più posti, come nel tempio “La Casa di Nazareth” di Casapesenna, ed a Castel Volturno ma ci ha solo preso in giro così come ha fatto Bassolino che promette sempre ma non agisce mai. Ci dicono che non è giusto rivolgerci all’antistato, noi non vogliamo ciò ma, quando ci rendiamo conto della triste realtà dell’abbandono da parte dello Stato, non sappiamo più dove battere la testa. Il nostro desiderio è quello di volere continuare a lavorare e non fare la fine di coloro che per disperazione si “arruolano” con la delinquenza organizzata. Hanno trovato la scusa della brucellosi, cosa non vera, continua il Petrillo, è solo una scusa. Dire che siamo arrabbiati è poco perché ci sentiamo abbandonati da tutti. Dopo il Governo, siamo stati abbandonati dagli organi di informazione, giornali, radio e televisioni che hanno paura di dire e trasmettere la verità. Vogliono dare agli italiani l’impressione che tutto fila liscio mentre noi ci battiamo per difendere anche i diritti ti tanti connazionali che vogliono sulle loro tavole dei prodotti genuini come la mozzarella di bufala”. Dopo Alfonso, Mario: “Non vogliamo gli indennizzi ma lavorare e, siamo stufi di essere criminalizzati. La nostra protesta andrà avanti perché siamo stufi delle continue prese in giro. Non ultima quella del Prefetto di Caserta che ci ha fatto andare a Roma dove i nostri rappresentanti non sono stati ricevuti. Questa notte abbiamo abbandonato la postazione di S. Nicola La Strada per trasferirci qui. Ebbene quando i primi trattori avevano raggiunta questa postazione, gli ultimi erano ancora sul Viale Carlo III. Ciò per fare comprendere che sono oltre trecentocinquanta i trattori che partecipano alla protesta.” Speriamo che chi di dovere si passi la mano per la coscienza per far si che a tutti gli allevatori venga restituita la serenità.

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