La querelle per la sospensione idrica continua

Diceva bene Rosenthal, il vecchio direttore del New York Times: “ Noi non siamo preti o suore, ma abbiamo dei valori etici e questi sono dettati soprattutto dal rispetto di se stessi e dalla professione. Il nostro ruolo è di far sì che gli altri non abusino del potere. Si sa, quando un giornalista dice le cose come stanno, quando attacca, è sempre un brutto guaio- se poi sì “spara” su istituzioni inadempienti, tutto diventa un gioco.  Il cronista se dice la verità, può infastidire, non farsi gradire dalla cricca locale, può godere di cattiva fama, solo perché racconta quello che succede
La verità fa male- ma un buon politico, con buona dose di self-control-deve sempre sapere “metabolizzare” – mettendo da parte la rabbia. Quello che non riesce a fare -il sindaco di Caiazzo, Stefano Giaquinto, sindaco di professione, cucciolotto viziatello – troppo ben abituato- che per quattro anni- con l’assessora Rosa De Rosa, ha potuto contare sul silenzio di chi scrive(ndr. per scelta professionale). Ma ora- che la misura è colma- dopo quattro anni, senza miele e senza veleni- sono costretto a perdere un poco del mio prezioso tempo, per rispondere all’assessora Rosa De Rosa, che nel contraddittorio comunicato diramato negli ultimi giorni- ha parlato di  polverone, sollevato per nulla.  Di una lettera molto polemica- in cui si contestava, l’avviso-della sospensione idrica-pubblicato in tutta fretta(il Prefetto è a conoscenza del comunicato?)- tanto da strapparlo immediatamente- rimpiazzandolo il giorno dopo- con tanto di intestazione e firma del responsabile del servizio. Una civile lettera di protesta- che ha fatto scendere da Marte i due attapirati amministratori- che morsi dalla tarantola, hanno  reagito in un modo inquietante, per chi amministra la cosa pubblica. Il primo cittadino- (ha suggerito una soluzione geniale: l’installazione di serbatoi, per risolvere finalmente un problema, che si trascina da quarant’anni)- dopo la falsa promessa di quattro anni fa: “Questa è l’ultima stagione di crisi- abbiamo avuto sei miliardi(vecchio conio) di finanziamento per potenziare la rete idrica- nel mese di ottobre partiremo con i lavori”-Una boutade grande! Come i mostri di cemento, nati come funghi, che hanno distrutto le campagne caiatine. Sfasciando le regole della democrazia: stiracchiando leggi e statuti, come un lenzuolo- che diventa ogni giorno, sempre più corto. Troppo corto per coprire. Quattro anni di guasti irreparabili. E- Leon Krier, architetto lussemburghese, progettista di fama internazionale, approdato nella Real Colonia Ferdinandea di S.Leucio, dopo un breve tour nel comprensorio- quasi sicuramente si riferiva alle campagne di Caiazzo, nell’intervento introduttivo dell’incontro con la stampa: ….La piana e le colline di….  Un misero magma di attività agricole, di casermoni di cemento….purtroppo il tutto è alcuni chilometri troppo lontano dal grande Vesuvio, perché esso possa salvarci da questo misfatto umano…risultato di procedure democratiche e burocratiche…un popolo che ha rivoltato ogni pietra e sradicato ogni albero”. Provocazione dura, inquietante – ma sintomatica. L’assessora De Rosa- nella ridicola esternazione di ieri- ha ritrattato e si è contraddetta simultaneamente- sostenendo- che non trattatavasi di avviso istituzionale-ma di un foglio approntato alla men peggio- per rimediare “all’emergenza dolosa”. Chi  aveva prodotto l’inquietante comunicazione?  La stessa De Rosa. Meglio quell’avviso, che niente- aveva detto a caldo- l’assessora- che sembra abbia trovato- il rimedio giusto(una raccolta di firme) per zittire i “denigratori di professione”- Calimeri(predisposti al lamento)- che hanno osato raccogliere le proteste dei cittadini. Esercitando il diritto-dovere di cronaca.   Questa eccellente assessora, che nell’amministrare ricorda i tempi dell’ ancien règime, farebbe bene a darsi una regolata agli allentati bulloni della memoria. Per l’annunciata  raccolta di firme:  Anche noi metteremo la nostra. Ma, sull’esposto che invieremo nei prossimi giorni alla Procura della Repubblica, per “Interruzione di pubblico servizio”.  L’acqua è un bene primario- e dall’arrivo in giunta della De Rosa, l’indispensabile liquido, è mancato anche d’inverno!  
                                                                                                                                               

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