Problema acqua: doppio esposto inviato alla procura.

La jihad dell’acqua, potrebbe travolgere il sindaco Giaquinto. I cittadini passano ai fatti, affidandosi alla Magistratura. È proprio il caso di dire che i caiatini- non sanno più a quale santo votarsi: hanno sperato, per quattro anni, hanno creduto che da un momento all’altro, si risolvesse il problema acqua, che i disagi causati dalla cronica interruzione dell’erogazione idrica- sarebbero stati alleviati. Speranza vana. Sì, perché negli ultimi quattro anni, l’acqua potabile nelle case caiatine, è mancata anche d’inverno. Dopo anni, d’inutili lamenti, però, “i Calimeri caiatini”- sono passati ai fatti. Hanno deciso di andare fino in fondo, stufi di subire i disservizi idrici, in scena da quarant’anni, nel minuscolo comune del Medio Casertano. Vogliono fare piena luce, sul problema, per individuare eventuali responsabilità, rimpallate da anni, tra il Comune caiatino e il Consorzio Idrico. E per questo, hanno inviato alla Procura della Repubblica, un doppio esposto- per denunciare l’interruzione di pubblico servizio. Questo il sintetico testo: «Da quarant’anni, siamo costretti a vivere, peggio delle bestie, in seguito a sospensioni di erogazione idrica, messa in atto, il più delle volte, senza alcun tipo di preavviso. Quattro decenni di disagio, quarant’anni di “emergenza”, di promesse non mantenute- da chi ha il dovere di fornire un servizio- che diventa disservizio per trecentosessantacinque giorni l’anno- pagato per intero dagli utenti. La latitanza del Comune di Caiazzo, e del Consorzio Idrico, non è giustificabile, né ammissibile, né può interrompersi- con cadenza quotidiana, un servizio di pubblica utilità, senza alcuna seria motivazione, che giustifichi le carenze idriche. Alcune zone del caiatino, sistematicamente, il sabato, la domenica, a Pasqua, Natale e Capodanno- non sono fornite di acqua potabile. Si invita la Magistratura, a fare piena luce su questa  vicenda, imponendo agli Enti in indirizzo di adottare gli opportuni provvedimenti”.  La gente, naturalmente, ora spera succeda qualcosa di positivo. Se così non dovesse essere, altre forme di protesta sono in cantiere. La più clamorosa, restituire in occasione delle prossime elezioni amministrative, le schede elettorali. “É una vergogna! I nostri amministratori, parlano- di atti i sabotaggio, allineandosi a colossi nazionali- per salvare la faccia di bronzo. Adesso basta. Basta dire bugie. Siamo stufi, pronti alla battaglia. Naturalmente, con gli strumenti che la legge prevede. La nostra-sarà una protesta civile”. Tanti cittadini- sono convinti- che la “jihad dell’acqua”, non porterà lontano Stefano Giaquinto, e i suoi prodi, per questo problema, difficilmente riconfermati alle prossime elezioni. “Con lui, l’acqua, è mancata anche d’inverno. Parlare ancora di emergenza- dopo quarant’anni- è vergognoso- ripetono sincronizzati- un gruppo di caiatini. Ma l’opinione è diffusissima, in tutta la comunità. “Stiamo lavorando per voi”- il pensiero Giaquinto-contenuto nel liturgico comunicato dei giorni scorsi- stavolta-dopo quattro anni di promesse, non ingannerà più i cittadini- ricorsi alla Magistratura».

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