Danno il Viagra a un caprone e la capra si sfianca
Quattro quarantenni testano la pillola blu sull’animale e lo chiudono con una femmina Rocca d’Evandro (Caserta)- Divertente quanto amaro. Uno scherzo alla amici miei, architettato da quattro ultraquarantenni- a caccia di nuove emozioni. Una burla di fine estate- ideata in uno dei piccoli e sparuti bar del minuscolo centro al confine, tra la provincia di Latina e quella di Caserta, Rocca d’Evandro. Si sorseggia una bibita fresca. Monotonia e noia- a farla da padroni. Si parla di donne, di prime cilecche. Perché non provare con il Viagra? Dopo averne tanto sentito parlare, è arrivata l’ora di provare. Dall’idea all’acquisto, meno di sessanta minuti. Il conte Mascetti (interpretato nel film di Monicelli da Ugo Tognazzi)- casertano – propone di testare la miracolosa pilloletta blu – prima su una bestia. Sguardi complici – che s’incrociano, uno sguardo in giro, ed è fatta. La scelta ricade – su uno dei tanti “zappo” (caproni), che pascolano nelle lussureggianti montagne del comprensorio. Montano in macchina, e si dirigono in montagna – chiedendo aiuto ad un pastore, amico di uno dei quattro. Poche battute per spiegare – e l’ignaro caprone – ha buttato giù la pilloletta blu, mimetizzata in una mollica di pane. Poi, in attesa della tempesta ormonale, i due amanti (caprone e capra)- rinchiusi in un recinto. E qui – avviene l’interminabile copula. Il caprone completamente sbizzarrito- diventa inarrestabile, finchè non riesce a soddisfare i suoi istinti animali, alterati – dai quattro incoscienti e divertiti amici. Dopo aver assistito allo sfiancamento degli animali- i quattro “amici miei” di provincia, sembra abbiano deciso – di provare anch’essi gli effetti del Viagra. Ma, hanno trovato una donna, propensa a subire i loro assalti dopati? Ora ai problemi della sfera sessuale, si aggiungono, quelli della sfera psichica. Guai farsi scoprire dalla lega per la protezione degli animali. Uno scherzo, che pagherebbero pesantemente, visto che c’è una legge, che vieta il maltrattamento degli animali, e di questo, in effetti, potrebbe trattarsi. Non a caso, dei quattro buontemponi-non c’è traccia, e nessuno in paese-vuole rivelarne i nomi. Il caprone e la capra sono vivi e sono tornati, dopo la maratona, ognuno nel proprio recinto. Di certo, presto arriverà la prole. Vicenda agrodolce che ripropone il fenomeno, degli abusi sugli animali, che in balia di persone incivili, o in nome della scienza, si ritrovano a sottostare, ad ogni forma di trattamento.
Pubblicato il 23 agosto,-pagina 46, quotidiano “Libero”, diretto da Vittorio Feltri. Il pezzo firmato – dal giornalista freelance di Caiazzo, Giuseppe Sangiovanni, collaboratore quotidiani, settimanali e trasmissioni televisive nazionali.