Antonio D’Addio: Nuova raccolta di poesie.
Dopo il notevole successo registrato con le raccolte «Sì, sì, ma non è il caso» e «Le
fate addormentate», Antonio D’Addio ritorna con un’altra raccolta di poesie e racconti dal titolo «La neuve ville», che sin dalle prime pagine promette di emozionare e far riflettere. Al centro dei suoi pensieri compare una girandola di stati d’animo, che trova espressione nell’amore, nella voglia di mettersi in gioco, ma anche nella nostalgia per persone e situazioni ormai trascorse, nella malinconia dinanzi a ciò che è stato e non è più. Persone, oggetti, momenti della giornata, luoghi visitati, date significative nella vita di Antonio prendono corpo in questa raccolta e si materializzano. Negli scritti, che ad una prima lettura possono apparire ermetici e carichi di significati difficili da decifrare, si rintraccia, ad una lettura più accurata, tutta la concretezza di una vita vissuta tra gioie e dolori, tra domande a cui è stato possibile dare una risposta ed altre rimaste in sospeso. Emerge chiara la presa di coscienza che la vita è un eterno cammino e l’uomo spesso soltanto un essere in balia del fluttuare del tempo e degli eventi. Quest’ultimo concetto è, d’altronde, precisato dallo stesso autore nella prefazione al libro, in cui si dice convinto «che sia la storia a fare gli uomini, e non gli uomini la storia». «La neuve ville» ha un aspetto autobiografico, come le raccolte precedenti, perchè anche in questo caso Antonio parte da vicende personali che l’hanno fatto crescere e gli hanno fornito lo spunto per riflessioni varie. Non c’è, però, solo la dolorosa presa di coscienza che a volte, nella vita di coppia, le cose non seguono il corso che si vorrebbe, come accade in «Sì, sì, ma non è il caso», il cui fulcro è costituito da una riflessione maturata circa il percorso che molte relazioni seguono, di nascita, crescita, declino e morte. Non compare neppure, in questa nuova raccolta, soltanto lo spirito di ribellione e contestazione dinanzi a tragici eventi della storia degli ultimi anni, che hanno segnato per sempre le vite di tanti innocenti: ne «Le fate addormentate», infatti, Antonio prendeva spunto dalla terribile vicenda dei bambini di Beslan, in Ossezia, del settembre di due anni fa. Questa nuova raccolta si caratterizza e distingue dalle precedenti per la positività che fa trasparire, frutto forse di una più compiuta maturità e di una maggiore serenità. Anche qui son presenti accenti nostalgici e sprazzi di ribellione, ma in forma sicuramente attenuata e in un quadro complessivo di apertura alla vita; anche qui compaiono persone e momenti che non torneranno più, ma dinanzi ai quali Antonio non reagisce negativamente, ripiegandosi su se stesso, ma elaborando le proprie esperienze e i propri pensieri in un’ottica diversa, in un’ottica protesa fiduciosa verso l’avvenire.Info: www.antoniod-addio.it e-mail: contact@antoniod-addio.it