Messaggio di invito ad assistere con parsimonia ai programmi televisivi.

Molti cittadini bellonesi hanno particolarmente apprezzato l’incontro che si è svolto nella sede dell’Associazione Dea Sport Onlus di Bellona con la dott.ssa Amalia Iodice, sociologa su un tema molto importante: “Spegniamo per un giorno il televisore e accendiamo la voce dell’Io che è dentro di noi”. “Per quanto possa sembrare strano non è certo eliminando o demonizzando la TV che si risolvono i problemi, riferisce la dott.ssa Iodice, bisogna valutare quante cose più utili, più salutari potremmo fare in tutte quelle ore perse dinanzi al teleschermo. Innanzitutto ricreare l’intimità familiare, ormai pressoché inesistente. Riscoprire il dialogo, la gioia di stare insieme, di confrontarsi, di raccontarsi. Dobbiamo rompere il muro del silenzio che abbiamo costruito intorno a noi, quasi senza rendercene conto e che ci fa tanta paura. Viviamo in un mondo virtuale: l’apparire è più importante dell’essere e ci ha spinto a reprimere nel profondo di noi stessi il nostro vero io, per costruirne un altro, più inerente agli standard pubblicizzati dalla TV. Abbiamo fatto morire i nostri sogni, le nostre fantasie, la nostra creatività e aiutiamo i nostri figli a fare altrettanto. Dobbiamo imparare a mostrarci per quello che siamo realmente, buttando via quella maschera dietro la quale ci siamo rifugiati. Una sovraesposizione televisiva porta delle serie conseguenze, a volte anche tragiche. Innanzitutto la televisione pare sia responsabile, secondo i medici, di un aumento di obesità infantile pari al 25 – 30%, dovuto alla mancanza di moto unita al consumo sproporzionato di “merendine”. Altro grave inconveniente è l’ostacolo allo sviluppo e all’esercizio della creatività, poiché il bambino subisce passivamente le trasmissioni. Viene inoltre alterato in loro il senso della realtà, in quanto i bambini hanno più difficoltà a distinguere la realtà dalla finzione. Va poi considerato che ormai tutti i programmi televisivi, anche i cartoni animati, trasudano violenza ed erotismo, aumentando nei ragazzi l’aggressività e distorcendo nelle loro menti la visione della realtà. Infine c’è l’aspetto più tragico: “l’emulazione”! La cronaca ci riporta infatti i tanti casi in cui dei bambini, volendo imitare i loro eroi preferiti, si sono feriti gravemente, se addirittura non hanno perso la vita! Tutto questo dovrebbe farci riflettere seriamente”.

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