Molestata con continui sms.

Per più di un anno la vita di una donna bellonese, M. F., è stata un continuo tormento a causa di insistenti messaggi che ella riceveva sul cellulare. Finalmente, dopo una azione legale, il giudice ha deciso di bloccare tutte la schede telefoniche intestate ad una persona che non esiste e il cui nome veniva utilizzato da altri come copertura. Tale provvedimento, tra la soddisfazione della donna, ha raggiunto lo scopo tanto che la vittima delle molestie telefoniche ha trovato la serenità che aveva perduto. “Ringrazio i rappresentanti della legge, ci ha riferito M.F., per aver preso in considerazione il mio problema che mi avrebbe creato un terribile esaurimento nervoso. Non riuscivo più a dormire. Ad ogni ora del giorno e della notte era un tormento che mi rendeva nervosa ed inavvicinabile dai miei familiari. Ora posso dire che il mio telefonino è del tutto silenzioso, conclude la donna accennando un lieve sorriso. Intanto, sono in atto gli accertamenti per capire chi si nascondeva dietro lo strano pseudonimo di Romeo Montecchi residente a Verona in Via Cappello. Forse era quel tal Montecchi, redivivo, che morì per amore della sua Giulietta? Ai posteri  l’ardua sentenza, direbbe il poeta.

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