Festa patronale, delineato il programma; accollatori cercansi.
È stato abbozzato per sommi capi da un comitato presieduto dal parroco monsignor Antonio
Chichiercha e da qualche anno allargato a componenti dell’amministrazione comunale, della Pro Loco ed ai priori nominati dal sindaco Stefano Giaquinto per ogni quartiere cittadino, il programma dei solenni festeggiamenti patronali in onore di Santo Stefano Minicillo, venerato patrono della città e compatrono della diocesi Alife Caiazzo.m in programma il 28 e 29 ottobre. Il Comune è rappresentato in particolare dal sindaco Giaquinto, presidente onorario che del patrono porta il nome e ha sempre sostenuto con decisione tutte le iniziative finalizzate alla promozione della sua immagine, nonché dal pro sindaco Tommaso Sgueglia, anche in qualità di assessore alla promozione culturale e turistica della città del buon vivere. Proprio a Sgueglia pare si debba la proposta, comunque avallata all’unanimità, di trasformare una parte del centro, dal duomo alla chiesa dell’Annunziata, in Borgo medioevale. Ambiente ideale per ospitare la rievocazione storica di un altro miracolo operato dal santo patrono quando era vescovo di Caiazzo, nello stesso duomo finito alla ribalta delle cronache e sempre più visitato da fedeli venuti anche dall’estero, in seguito al ritrovamento del sarcofago che per cinque secoli ha ospitato i resti mortali del suo corpo prima che nel 1528 fossero ritrovati in circostanze prodigiose al punto che il corpo del santo, morto il 1039, era incorrotto e profumato. L’altra parte del decumano maggiore, dalla cappella votiva all’imbocco di piazza Porta Vetere, sarà decorata con le caratteristiche luminarie, mentre nel centro dovrebbero svolgersi due spettacoli: il 29 ottobre, ricorrenza del trapasso di Santo Stefano Minicillo, il concerto musicale di una prestigiosa banda che sarà scritturata anche per la processione, ed il lunedì 30 un concertino, affinché possano essere soddisfatte le aspettative di tutti i cittadini, anche meno inclini all’aspetto prettamente liturgico. Che comunque sarà prioritario non solo per il solenne pontificale presieduto nel duomo da monsignor Pietro Farina, ma soprattutto per la processione dei venerati busti di santo Stefano Minicillo e del compatrono San Ferdinando, entrambi in artistico argento del settecento, cesellati a mano, rubati mentre il tempio era in ristrutturazione negli anni novanta e ritrovati grazie all’impegno della Benemerita, ma in modo a quanto pare prodigioso. Molti fedeli hanno espresso il desiderio che alla processione partecipassero tutte le statue presenti nel duomo, cioè anche quelle di san Michele Arcangelo, san Biagio e san Giuseppe, ed il parroco ha assicurato tutta la propria disponibilità a ripristinare la tradizione, a condizione che si facciano avanti i numerosi accollatori (da quaranta a sessanta?) necessari per trasportare attraverso le numerose strade e vicoli del centro, e soprattutto lungo le impervie salite, magari sotto la pioggia incessante tipica di fine ottobre, ben cinque pesanti statue.