Questa sera di scena la “Tragedia di S. Filomena”
Nell’ampio spazio del Central Park, in via XX settembre, questa sera. la filodrammatica locale presenterà la “Tragedia di S. Filomena”, una sacra rappresentazione che fin dal 1890 si svolse in Piazza Umberto I. Per tre giorni la piazza si trasformava in una grande platea con centinaia di sedie, mentre i balconi erano comodi palchi da dove gruppi familiari ed amici assistevano alla rappresentazione. Un teatro all’aperto ricolmo di appassionati in spasmodica attesa. Dopo lunghi anni di silenzio, la tragedia fu ripresa ad opera di un gruppo di giovani che decisero di rinnovare l’antica tradizione nel Central Park, una moderna struttura circondata da alberi secolari e al riparo dal traffico cittadino. La rappresentazione è imperniata su due personaggi: la giovane principessa Filomena figlia di Teodoro principe di Samo e Caio Valerio Aurelio Diocleziano imperatore dei romani dal 284 al 305 dopo Cristo. Diocleziano, innamoratosi della principessa, tenta di convincerla ad accettare le sue profferte d’amore ma la giovane rifiuta perché afferma di essere sposa di Gesù. L’inatteso rifiuto spinge il dissoluto e crudele imperatore a condannare a morte Filomena che, prima di offrire la testa al boia, perdona il suo nemico. In origine la “Tragedia” si componeva di 12 atti e negli anni 1913/1914 Alberto Olivieri, in collaborazione con un suo amico, Giuseppe Vinciguerra, la ridusse a cinque atti. Alberto Olivieri era un provetto attore di una filodrammatica giunta a Bellona per rappresentare la “Passione e morte di Gesù”: E a Bellona Olivieri, innamoratosi di una bella bruna, decise di restare coltivando sempre l’amore per il teatro. Iniziava così la tradizione di rappresentare, in settembre, la “Tragedia” e altre commedie che suscitarono nei bellonesi il piacere di “andare a teatro”. I bellonesi di “una certa età” ricordano le splendide interpretazioni di Alberto Olivieri nel ruolo di Licinio, proconsole romano e la sua bravura fu ereditata dal figlio Luigi che, oltre all’amore per il teatro,coltivò la passione per la pittura classica, infatti dipinse tutte le scene necessarie alla rappresentazione della “Tragedia”, scene che tuttora sono utilizzate e conservate con cura dai cultori della sacra rappresentazione.