54 Martiri: 54 pagine di vita.

Alla commemorazione del 64° Anniversario dell’eccidio dei 54 martiri di Bellona erano presenti non solo  i familiari delle vittime ma anche rappresentanti del governo, autorità regionali, provinciali, comunali, religiose, militari di ogni ordine e grado, autorità scolastiche, associazioni patriottiche e tutti i cittadini commossi nel rievocare lo scempio del simbolo della barbarie: mattina del 7 ottobre 1943. Idealmente presenti alla celebrazione,  attraverso messaggi che esaltano i valori democratici, il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, il Presidente del Senato della Repubblica Franco Marini, il Presidente del Consiglio Romano Prodi, il Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, Presidente del Consiglio Regionale della Campania Alessandra Lonardo.  Valori di libertà, pace, giustizia, fratellanza, uguaglianza, da trasmettere soprattutto alle future generazioni è questo il senso del ricordo. A rompere il silenzio del Mausoleo-Ossario le parole del Presidente della Repubblica: “Rinnovare la memoria di una pagina tragica della storia del popolo italiano vale a trasmettere alle giovani generazioni la forza degli ideali di libertà, democrazia, destinati comunque a prevalere su ogni forma di sopraffazione, di violenza. L’impegno dell’Italia, dell’Unione Europea, della Comunità Internazionale è anche il frutto dell’esempio dei nostri padri, dei nostri caduti, della loro capacità di guardare lontano, ad un futuro migliore a costo di sacrificare il bene supremo della vita”. Segue il discorso del Vice Presidente Nazionale dell’ANFIM, prof. Vincenzo Carbone: “l Mausoleo è simbolo di pace, di libertà, di memoria, tiene vivo il nostro senso di appartenenza, ci chiama al rispetto dei valori condivisi. Tra i valori che questo incontro tende ad esaltare c’è soprattutto il valore della pace, della non violenza. I nostri bambini sono inconsapevoli spettatori di tutto questo ed hanno il diritto di avere da noi l’indicazione di nuovi modi di pensare e di agire. Mi piace ricordare le parole di Einstein : Noi rivolgiamo un appello come esseri umani a esseri umani: ricordate la vostra umanità e dimenticate il resto. Se sarete capaci di farlo è aperta la via di un nuovo paradiso, altrimenti è davanti a voi il rischio della morte universale”. Il popolo di Bellona ha saputo dimenticare il resto come conferma Il Sindaco della città, Dr. Giancarlo Della Cioppa: “… Il popolo di Bellona, pacifico, laborioso e profondamente religioso è un popolo che non sa provare odio, un popolo che ha dimostrato di saper perdonare anche i delitti più atroci. La strage di innocenti consumata da barbari privi di ogni umano impulso è una ferita che non si è marginata né mai si rimarginerà. Da questa città vogliamo lanciare un monito, è tempo di deporre le armi, la guerra è privazione della libertà, la guerra è la distruzione, la guerra è la morte…”. Non ha dunque torto Gilles Poux, sindaco della città francese di Le Courneuve, città gemellata con il Comune di Vitulazio, quando nel suo discorso parla di eccidio simbolo della barbarie, di ideologia devastatrice, di istinti vili, di piaga della nostra storia. Segue il discorso del consigliere provinciale Dott. Giuseppe Raimondi: “… La commemorazione di un giorno sarebbe un delitto ancora più grave se dovesse restare tale. Il viaggio della memoria non deve essere volto al passato ma deve guardare al presente e al futuro. Ogni martire nel mondo vittima di soprusi e violenza è un nostro martire. ”. Il dott. Raimondi rivolge un appello a tutte le autorità di partecipare con coscienza alla vita amministrativa, unico strumento che concorre allo sviluppo dei processi di tutela dei diritti di uguaglianza e democrazia. Invita inoltre a riflettere sui valori della politica impegnandosi nel quotidiano, nell’educazione dei figli, nella scuola, nelle istituzioni affinché le nuove generazioni non siano silenziosi conoscitori della storia ma coraggiosi ed attivi protagonisti. Segue infine il discorso del Senatore Sergio De Gregorio: “… La guerra è crudeltà, è la sequenza agghiacciante di un film terribile in cui pensate persino dare l’esempio diventa la normalità…”. Il senatore nel ricordare i martiri di ieri e quelli di oggi ossia i costruttori della pace , uomini dell’esercito, dei carabinieri, della marina, della polizia, della guardia di finanza, dei vigili urbani, che rischiano la vita per difendere i valori universali, conclude “Onore ai martiri. Un minuto di silenzio per ricordarli credo che sia doveroso”.

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