Impennata dei prezzi

Con l’arrivo dell’autunno si è verificata un’inattesa impennata dei prezzi che ha suscitato il risentimento di tante massaie. Fra le tante abbiamo ascoltato Antonietta M. che così ha commentato: ”Molti anni fa il 50% della spesa familiare era assorbito dagli alimenti. E’ vero che oggi sono aumentate tante necessita ma, salvo qualche eccezione, le tariffe pubbliche sono cresciute più dei prezzi di mercato. Trenta anni fa le imposte sul gasolio da riscaldamento costituivano il 23% del prezzo di consumo, oggi il fisco prende il 60 per cento, come se riscaldarsi nel periodo invernale fosse un lusso. Non si riesce ancora a capire, continua Antonietta risentita, chi abbia il potere di controllare e stabilire le tariffe.  Una volta decideva tutto il Comitato interministeriale prezzi che è stato smantellato nel 1994 e le cui competenze sono state frazionate fra ministeri. Sull'acqua, ad esempio, il Cipe (il Comitato interministeriale per la programmazione economica) emana delle direttive che i Comuni e gli enti gestori dovrebbero concretamente applicare, ma c'è una giungla tariffaria su cui non vigila più nessuno, tanto che in diverse città sono sorti comitati spontanei di lotta contro gli aumenti indebiti”.

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