Litiga con i genitori ed ingerisce candeggina

Spesso le liti tra familiari sfociano in tentativi di suicidio da parte di chi è vittima delle imposizioni. La vicenda che descriviamo, fortunatamente, non si è conclusa in una tragedia. Una giovane ventitreenne Maria C. residente nella periferia est di Vitulazio, è stata accompagnata dagli stessi familiari al pronto soccorso dell’ospedale Palasciano di Capua e da qui al Melorio di S. Maria  C. V. dove i medici le praticavano una immediata lavanda gastrica restituendole….la vita. La giovane, alcuni minuti prima, aveva avuto un diverbio con i genitori poiché essi non gradiscono la relazione della loro figliola con il giovane Antonio R., un operaio che, ogni fine settimana, ha la cattiva abitudine di intrattenersi con gli amici per la solita “passatella”, un modo come un altro per trascorrere una serata in compagnia e bere birra a più non posso. Ogni sabato, infatti, i vicini vedono rincasare Antonio barcollando e cantando “A  ffronna ‘e limone”, un caratteristico modo di cantare di coloro che sono finiti tra le braccia del mitologico dio del vino Bacco. Ciò manda su tutte le furie Angelo, padre di Maria che, dopo un ultimo alterco, stabilisce: “Se non la smetti con quell’ubriacone, ti lascio fuori casa per sempre!”. La povera ragazza, follemente innamorata del suo Antonio, si chiude nella sua stanza versando lacrime amare. Dopo alcune ore di pianto accorato, i familiari avvertono invocazioni di aiuto. Maria aveva bevuto candeggina con l’intento di avvelenarsi. I parenti accorrono preoccupati e si adoperano per condurla al vicino ospedale Palasciano di Capua dove suggeriscono di condurla al Melorio di S. Maria C. V. Qui tutto è risolto dai premurosi medici del pronto soccorso e la giovane può ritornare a casa. Una storia d’amore di altri tempi che poteva finire in una irreparabile tragedia!  

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