Muore a vent’anni schiacchiato dal trattore.
Si ribalta e rimane schiacciato dal trattore con il quale stava lavorando il fondo familiare, in località Bonomini.
Stupore e incredulità nel comprensorio per l’ennesima tragedia sul lavoro dei campi, che stavolta è costata la vita a Fabio Lombardi, poco più che ventenne pilastro dell’azienda agrituristica familiare “Le Campestre”, ubicata lungo la direttrice che mena Villa Santa Croce, divenuta famosa per aver riscoperto il formaggio conciato romano. È bastato un attimo di distrazione o piuttosto, per chi conosceva la meticolosità di Fabio, un improvviso cedimento del terreno inaridito sotto il peso del grosso mezzo agricolo, e un ragazzo modello, tutto lavoro e casa, è passato dalla vita alla morte, forse senza neanche avere il tempo di rendersene conto. Vana la corsa a sirene spiegate dei sanitari del servizio di emergenza sanitaria: purtroppo lo schiacciamento della cassa toracica aveva provocato lesioni interne letali. Agghiacciante la scena presentatasi ai primi soccorritori, richiamati dal tremendo rumore provocato dal trattore che si ribaltava, schiacciando il corpo del giovane che forse nel tentativo di buttarsi è finito proprio sotto le ruote del mezzo, rovesciatosi su sé stesso prima di fermarsi nel terreno scosceso che anche altre volte Fabio aveva voluto lavorare. Un giovane modello, senza grilli per la testa ma con il chiodo fisso di promuovere l’azienda diretta da mamma Liliana, come anche la sera precedente aveva fatto a San Leucio, approntando specialità gastronomiche che tutti hanno potuto degustare insieme agli eccellenti vini del circondario, compreso quello servito l’altro giorno al sommo pontefice, ospite a Napoli del cardinale Sepe. Avrebbe dovuto essere lui il bastone per la vecchiaia di mamma Liliana e papà Franco, in quanto il primogenito, Manuel, che da poco si è sposato, ha preferito prendere la strada dell’informatica occupandosi della gestione del negozio “Shadow Computer” in Caiazzo. Non a caso definito il più giovane casaro d’Italia, oltre che assaggiatore di formaggi e sommelier, sin da bambino Fabio aveva appreso dalla mamma Liliana, che a sua volta aveva ereditato la passione dai suoceri, l’arte di produrre un formaggio eccezionale: il conciato romano, una vera rarità, come più volte aveva avuto modo di mostrare in televisione. Toccherà a don Agostino Secondino, parroco di Castel di Sasso, mercoledì, officiare il rito funebre, impartire l’estrema benedizione alla salma e cercare, per quanto possibile, frasi di conforto per i familiari, ovviamente distrutti di fronte ad una tragedia così immane, davvero imponderabile e che ha sconvolto quanti avevano avuto modo di conoscere ed apprezzare Fabio Lombardi. Ai familiari tutti ed in particolare a Maunel il sentito cordoglio della nostra redazione.