Un convegno dell’archeoclub “Cales”

Il convegno presenta i lavori di diserbo all’arco di trionfo di Valerio Corvo e alle terme romane di San Leo Ancora un’altra interessante giornata di archeologia presso la sala consiliare del comune di  Calvi Risorta. Grazie all’Archeoclub Cales, infatti, sabato 15 dicembre, alle ore 17, saranno presentati i risultati dei lavori di diserbo dell’Arco di Trionfo e delle Terme romane di San Leo. Il convegno, dal titolo “Idee e progetti per il recupero dell’Antica Cales”; sarà caratterizzato dalla presenza di responsabili della Soprintendenza archeologica e dell’Archeoclub d’Italia.  Un’occasione da non perdere per conoscere lo stato dei lavori in corso ai Cunicoli caleni; ma anche discutere sullo stato attuale dei progetti finalizzati alla creazione del Museo e del Parco Archeologico caleno. Alla manifestazione, che ha il patrocinio morale del Comune di Calvi Risorta, parteciperanno il sindaco Giacomo Zacchia, l’assessore ai Beni Culturali Piero Salerno, il consigliere nazionale dell’Archeoclub d’Italia Giuseppe Petrocelli e il Presidente della sede calena dell’Archeoclub . Paolo Mesolella che coordinerà i lavori. Oltre ai vari interventi sulle evidenze archeologiche calene, comunque, ci saranno due interessanti contributi filmati. Il primo documenta i lavori di diserbo fatto dai soci dell’archeoclub Cales all’Arco di trionfo del console romano Valerio Corvo; il secondo, invece,  documenta i lavori alle Terme romane appena conclusi, durante i quali è stata demolita una baracca di lamiere costruita sul monumento. E questo grazie ai volontari dell’Archeoclub, Erminio Zona, Gianluca Parisi, Giuseppe Gallina e Ilda Bottone guidati dal presidente prof. Paolo Mesolella. Particolarmente importante è stata la demolizione della baracca di lamiere, bidoni, pali e ferraglie fissate all’antica cisterna. I poveri resti di questo edificio termale, quindi, dopo tanti anni rivedono la luce. Eppure le strutture del monumento si possono datare intorno alla prima metà del I sec. d. C., ed il muro in opus caementicium fino al 1928 era impostato su tre ordini differenti, ben conservati. Il primo, quello inferiore, era costituito da una parete liscia alta tre metri, il secondo era traforato da finestroni, il terzo aveva nicchie rientranti e paraste sporgenti alte due metri. L’operazione di diserbo è stata chiaramente avviata grazie alla disponibilità dei proprietari del terreno e della Soprintendenza archeologica. Le Terme di San Leo, fino a ieri erano praticamente irriconoscibili, coperte da una fitta vegetazione. Ora, però, dopo la campagna di pulizia avviata dall’Archeoclub, sono ritornate visibile e più sicure staticamente. Nel mese di ottobre, spiega il presidente  Mesolella, abbiamo continuato l’opera di recupero con la ripulitura della sommità del monumento e con lo spruzzo di liquido diserbante per cercare di fermare la crescita di erbe infestanti.

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