Il risentimento di una religiosa

L’incredibile notizia che sette minorenni tra i 15 ed i 17 anni sono entrati in una chiesa e, durante la celebrazione della S. Messa, hanno bestemmiato a voce alta, offendendo il celebrante ed i fedeli che li rimproveravano, ha suscitato il risentimento di Maria R. una devota cittadina bellonese. “Quello che è accaduto nella chiesetta della zona Fagianeria ha dell’incredibile. Un tempo i giovani non si sarebbero azzardati neppure a pensare una simile azione teppistica . Questi bulli di periferia, continua Maria, oltre a bestemmiare in chiesa, hanno offeso il parroco, i fedeli in preghiera e, con fare baldanzoso, sono saliti sul campanile e suonato a lungo le campane suscitando, tra i residenti, notevole preoccupazione poiché da quell’altezza, minacciavano di far crollare il campanile con esplosivo. Il sacerdote, dopo un inutile tentativo di risolvere il problema, decideva di chiedere l’intervento della Polizia di Stato. Alcuni giovinastri scappavano, mentre altri continuavano il loro incivile ed irrispettoso comportamento offendendo e minacciando anche i loro coetanei presenti. In totale i teppisti erano sei italiani ed un rumeno. In chiesa,continua Maria, si entra per pregare il Signore, non per offenderlo. Oggi si è sconvolta anche la vita religiosa. Molte donne entrano in chiesa indossando la minigonna, sbracciate e a testa scoperta. Quando era giovinetta, ricordo che il Sacerdote Don Salvatore Antropoli, vittima nell’eccidio dei 54 Martiri, la domenica mattina, prima della S.Messa, restava sulla soglia della Chiesa Madre di Bellona e non lasciava entrare coloro che vestivano in maniera  non conforme al sacro luogo. I giovani, al termine delle Sacre funzioni, si recavano nella vicina sede dell’Azione Cattolica per salutare il parroco Don Andrea Rovelli che, la mattina del 7 ottobre 1943, fu anche egli una delle vittime dell’eccidio dei 54 Martiri bellonesi. A don Andrea successe Mons. Alfredo Cantiello che, con fare bonario, impose il rispetto per la Casa del Signore. Auguriamoci che l’accaduto, conclude Maria R, non si ripeta in altre chiese poiché sarebbe la fine!”

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