Politica nazionale: si andrà al voto ad aprile
Dopo le consultazioni di questi giorni il Presidente del Senato Franco Marini ha sciolto la riserva recandosi dal Presidente della Repubblica e rimettendo il mandato. Nei giorni scorsi aveva ricevuto l’ incarico di formare un nuovo Governo con il compito precipuo di apportare le dovute modifiche alla legge elettorale. Dopo 4 giorni di trattative con i segretari dei partiti di tutto l’ arco costituzionale ha dovuto però abbandonare questo progetto: la situazione d’altronde era apparsa critica sin dal giorno della approvazione della mozione di sfiducia al Governo Prodi. Le consultazioni hanno fatto emergere una frammentazione politica molto accentuata.
Con questo fallimento sembrano più vicine le urne per gli italiani. Da alcune fonti vicine al Quirinale sembra che la data delle votazioni potrebbe essere fissata per il 13 aprile.
Può dirsi dunque aperta la campagna elettorale: in entrambi gli schieramenti le forze politiche riflettono sulle future alleanze e sui programmi da presentare agli elettori.
Nel Centro- Destra ha suscitato molte critiche la notizia secondo cui Forza Italia è pronta ad allearsi con il Partito Democratico. Berlusconi ha negato questa possibilità ma c’ è chi interpreta il messaggio come un avvertimento agli attuali alleati. Il Partito Democratico conferma la sua autonomia: Veltroni ha dichiarato in più occasioni che le future alleanze si reggeranno su obiettivi e programmi comuni. Una rinnovata unità lega anche le forze della sinistra radicale.
Allontanato almeno per il momento il referendum abrogativo, il prossimo Governo dovrà tuttavia occuparsi di questo problema: alcune forze politiche insistono sull’ esigenza di riforme istituzionali e chiedono una legislatura costituente che ponga mano alle principali questioni del Paese.