Morte di Bucciaglia: L’indignazione e la rabbia di Agnese Ginocchio
Rabbia, indignazione, rammarico e condanna sono le prime reazioni provate dalla testimonial della Pace Agnese Ginocchio, a seguito della notizia appresa della morte del dipendente comunale Giuseppe Bucciaglia, che già da tempo più volte aveva cercato di farsi ascoltare, minacciando il suicidio, ma inutilmente.
Il Bucciaglia, in seguito all’ordinanza di sfratto, sentendosi solo e abbandonato da tutti, in un attimo di disperazione si é dato al gesto estremo che lo ha condotto a quello che in questi giorni abbiamo appreso dai fatti di cronaca pubblicati sui giornali. “Sono addolorata, indignata per il dramma del poveretto – dichiara Agnese Ginocchio- consumatosi nella più totale assenza delle istituzioni e dei media. Condanno senza mezzi termini il comportamento assurdo dei mezzi di comunicazione( media, giornali locali e nazionali) i quali non si muovono, e lo sappiamo benissimo, se una notizia non fa audience.
Un morto in più un morto in meno, ma che fa, che importa? Se una notizia non interessa alla massa, loro non si muovono. ‘ Vergogna’ siamo davvero caduti così in basso, altro che epoca del progresso e dell’evoluzione.I media e i giornali dovrebbero dedicare ampio spazio al sociale e quindi approfondire storie di vita e di impegno, storie di vita sfortunate, per dare forza ed eco a quelle persone che si sentono sole e abbandonate da tutto e tutti ( ecco perché il poveretto ha prima minacciato e disperato ha poi messo in pratica quel gesto estremo che lo ha condotto fino alla morte…) e che si trovano a subire gli ennesimi atti di ingiustizia, le prepotenze e le violazioni dei loro diritti.
La VITA é sacra in nome di DIO, vanno fatti tutti gli sforzi possibili e immaginabili per tutelarla. Ma l’uomo custode di questo giardino che si chiama terra, ne ha fatto una spelonca di ladri. VERGOGNA!!! Analoga cosa per istituzioni e politici. Bla bla bla, belle parole, discorsi e promesse, alla fin fine pensano solamente a salvaguardare i loro interessi, le loro poltrone di potere e di prestigio.
Si vede in che condizioni versa la Campania per il disastro ecologico che ci ritroviamo a subire. Politici fate i politici! Voglio solamente ricordarvi l’esempio di quel grande sindaco di Firenze “Giorgio La Pira” uomo di grande fede, etica e morale, che pur di vedere migliorate le condizioni sociali, lavorative ed economiche della proprio paese di cui era a capo, non risparmiava fatiche e sonno per servire rettamente il suo popolo.
Lo stipendio che percepiva dalla sua carica di sindaco lo donava tutto alle povere famiglie e ai bisognosi del suo paese. Oggi dove si trovano politici ed istituzioni che partendo dall’esempio di La Pira, sanno arrivare a tanto? Sanno avere cioè il coraggio di cambiare le misere condizioni in cui il nostro paese versa? Il Governo del nostro paese é crollato. Il crollo é l’immagine della crisi, dello sfascio totale, é il sintomo di un malanno profondo che persiste già da tempo. Quando si perde il senso, l’orientamento, questo é ciò che accade.
La morte di Bucciaglia, in questo momento mentre scrivo queste parole di cordoglio- continua la testimonial della Pace che con le sue canzoni e il suo impegno sociale, civile, per la Pace e l’Amore fra i popoli è sempre schierata in prima linea per la difesa dei diritti – mi scendono lacrime di rabbia, per il forte senso di indignazione che sto provando; La morte di Bucciaglia-continua a ripetere Ginocchio- è un grido di denuncia che richiama ognuno di noi essere umani dotati di intelligenza, alla responsabilità delle nostre azioni…. Ma quale intelligenza, quale evoluzione e quale scienza se continuiamo a permettere che si consumino nella più totale indifferenza queste tragedie, crimini d’umanità di cui ci macchiamo, sì perché ne siamo colpevoli! Ogni volta che si consuma una tragedia la colpa non é mai di uno solo ma dell’intera comunità.
Se un membro del comunità sta male tutta la comunità ne risente. Ebbene quella comunità é l’immagine del nostro mondo e le membra siamo noi. L’ uomo nostro fratello soffre, grida, chiede aiuto, sta male, sta morendo, ma chi é in grado di ascoltare il suo grido, il grido dell’umanità? L’uomo se non da un freno alle proprie azioni, accidenti, se non si ferma ad ascoltare il grido dell’umanità che chiede ‘aiuto’ soffocherà egli stesso nella trappola che si é creato, nel muro che ha innalzato: “La grande Babele della desolazione, ovvero l’immagine di un mondo in deriva”.
Quando si perde il senso del rispetto, dell’attenzione verso il prossimo, quando cioé si emargina l’uomo fratello a se stesso, lo sia abbandona al proprio triste destino, il mondo crolla e scoppia la guerra, le cui conseguenze sono: devastazione totale, morte, disperazione. L’uomo é nato per amare e amare significa donare, donare le nostre mani per alleviare le sofferenze dell’umanità. Oggi (mercoledi 6 Febbraio 2008) inizia il periodo di quaresima, ovvero quel tempo che richiama ognuno di noi alla riflessione sulle nostre azioni, a dare una svolta decicisa e radicale al nostro stile di vita.
Ma noi da che parte stiamo? Dove vogliamo andare, accidenti? Quale muro, o qualefallace impero stiamo innalzando davanti e intorno a noi? Ci rendiamo conto si o no che non stiamo su questa terra solo per noi stessi, bensì per costruire una civiltà basata sulla giustizia e sulla Pace.”Giustizia e Pace- come si legge nel salmo- si incontreranno”. Significa che tali condizioni si realizzeranno nella misura in cui l’uomo, come il politico, l’istituzione e ogni forma di professione, saprà fare del proprio ruolo un servizio per il bene comune e la tutela della vita. Ci rendiamo conto si o no di quale grande responsabilità é stata affidata alle nostre mani? Un giorno dovremo dare conto di tutte le nostre azioni.
Faremo tutti la fine da stolti e scellerati se non siamo stati capaci di scegliere la parte migliore. Scegliere la parte migliore significa metterci in gioco, muoverci ed impegnarci perché prevalgano condizioni ottimali di vita eque, giuste e solidali. Perché ogni uomo sulla faccia della terra possa avere diritto a vivere, a realizzare e a sperare profondamente che il suo sogno si realizzi. E perchè ciò accada é necessario dare forza, unione e impegno a questo sogno. Bisogna fare il possibile e l’impossibile perché ciò accada. Ricordiamoci che quell’uomo siamo noi: E come oggi il povero Bucciaglia disperato si é trovato a consumare quel gesto estremo nella più totale indifferenza sociale, così un domani anche noi potremo trovarci nelle stesse condizioni per lo stesso motivo.
Non rimandiamo al domani quello che possiamo fare ora. Dobbiamo renderci conto che non si può vivere per noi stessi, ma che ognuno dipende dall’altro. Così si costruisce la civiltà dell’Amore, della Giustizia e della Pace. La Pace che ora nell’altro mondo avrà sicuramente raggiunto l’ anima del povero Giuseppe Bucciaglia, la invochiamo per il mondo intero e specialmente per la famiglia del poveretto che ora si ritrova ad affrontare una tristecondizione sociale ed economica. L’appello alla società civile e alle istituzioni -conclude la testimonial per la Pace Agnese Ginocchio- a farsi carico e a non abbandonare nel dimenticatoio questa triste storia e la povera famiglia bisognosa ora più che mai di solidarietà, aiuto e di sostegno”.