Discarica sotto i balconi
"fonte Teleradionews". Ancora un appello di una persona disabile che, nonostante reiterate segnalazioni al sindaco, ai vigili urbani ed alla stessa Asl, vede crescere di giorno in giorno la nauseabonda montagna di “monnezza” proprio sotto le finestre della sua abitazione, che affaccia sul largo Fossi. Un luogo che, con la drammatica situazione dei rifiuti, sulla quale le indagini giudiziarie sembrano arenate ancor prima di avviarsi, ha ripreso la destinazione di discarica a cielo aperto, per opinione diffusa, improvvidamente voluta dalla defenestrata amministrazione Sorbo. Un posto troppo comodo ed accattivante per non indurre chiunque, anche i forestieri di passaggio, a sversare di tutto, non solo rifiuti organici in decomposizione, ma anche materiale ingombrante, pericoloso e nocivo, le cui spese di smaltimento alla fine graveranno sui contribuenti caiatini, alcuni dei quali, intanto, non possono neanche respirare, essendo costretti a ricorrere ad ausili sanitari tipo ossigeno, in quanto asmatici. Sintomatico – per restare nella terminologia medica – il caso di un disabile al 100%, (fra l’altro) cardiopatico e con problemi asmatici, che, pur essendosi rivolto al sindaco, alla Polizia municipale, all’Asl e per conoscenza alla Procura della Repubblica ed al Ministero della Salute, vede crescere giornalmente la fetida montagna di rifiuti sotto il balcone della sua camera, mentre il resto del paese è stato gradualmente bonificato in seguito alla riapertura del sito di trasferenza del Parco Saurino, a Santa Maria La Fossa, dove il Comune ha ripreso a conferire non solo i rifiuti prodotti ogni giorno ma anche quelli accumulati nei due mesi di totale empasse. Questo al cittadino sarebbe stato riferito da qualche vigile, ma anche da qualche politico, proprio in seguito ai solleciti, essendo la situazione incompatibile con le sue gravi patologie, per rassicurarlo sull’imminente soluzione di un problema che, invece, sembra rendergli la vita impossibile. Eppure l’appello del nostro era chiaro, circostanziato e di una gravità tale da paventare addirittura il rischio della sua incolumità fisica, cioè della vita. Ciononostante anche l’Asl sembra fregarsene, ricordando l’atteggiamento del Duce; in compenso non avrebbe esitato ad attivarsi per un caso di presunta pediculosi, favorendo la creazione di un polverone, a quanto pare, basato sul nulla. Intanto il disabile avrebbe confidato a qualcuno il prossimo intento per avere il conforto di un riscontro umano: incatenarsi al cancello del Comune o di un presidio delle Forze dell’Ordine.