A colloquio con l’Archeologo Marco Parente

Dopo una lunga assenza dal suo paese nativo è ritornato a Bellona, per un periodo di riposo, l’archeologo Marco Parente che ci ha riferito: “ Sono stato in giro per il mondo con un team di archeologi: in Grecia, in Turchia, in Toscana ed in Romania. Abbiamo assistito ad importanti scavi e ritrovato molto materiale interessante, affidato alle cure dei musei locali. Ma la soddisfazione più bella è stata quando, ritornati in Italia, abbiamo potuto ammirare le casse contenenti i reperti restituiti spontaneamente all’Italia dai responsabili  del Getty Museum di Los Angeles, USA. Sono tornati “a casa”: il famoso vaso di Asteas risalente al 340 a.C. ,  una Stele funeraria del VI secolo a.C. e un Candelabro Etrusco. Pochi giorni prima i carabinieri avevano recuperato 600 pezzi nella villa austriaca di un ex ufficiale del Terzo Reich, oggi 82enne . Dopo molti anni i reperti sono ritornati in Italia e ognuno aveva ancora la targhetta con il prezzo: tutti pronti per essere venduti ad acquirenti desiderosi di avere oggetti antichi  e di valore. In Italia, continua l’archeologo, si trova quasi il 60% del patrimonio artistico mondiale. A parte i terreni, abbiamo chiese, musei fondazioni, gallerie e case private che custodiscono tesori dell’antichità. Un nucleo di attivissimi carabinieri dà la caccia ai ladri e ai tombaroli che operano per gli acquirenti stranieri. Grazie all’opera assidua dei carabinieri, in Italia sono diminuiti i furti e sono state recuperate opere di grande valore storico. Altro grande aiuto è dato dalla carta di identità delle opere. Più i dati sono precisi, più facile è il recupero delle opere rubate. La carta riporta : il nome dell’oggetto, l’autore, l’epoca, la tecnica di lavoro, le dimensioni ed una foto dell’opera. In questo modo è possibile recuperare opere trafugate di valore inestimabile.” Conclude l’archeologo Parente. 

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