Pagano sempre i più deboli
Nel centro storico del comune di Milano entrano gratis le auto a bassa emissione di tossicità varie, mentre più l'auto è vecchia, più paga. Insomma si è realizzata una tassa sull'inquinamento. Raccogliendo ed estremizzando un concetto che adotta anche da qualche anno il governo centrale, che nella finanziaria prevede incentivi per chi rottama una vecchia auto inquinante e al suo posto ne acquista una fiammante e di nuova concezione ecologica. Queste misure rispondono a criteri di promozione della salute pubblica, vogliono ridurre i gas nocivi presenti nell'aria, quindi apparentemente ci sarebbe solo da complimentarsi. Però quello che non si vuole vedere è che le persone che usano auto vecchie non sono orchi cattivi che si inebriano ad inquinare l'atmosfera. Sono invece quelli che impiegano dieci anni ad acquistare una macchina, e poi se la tengono per tutta la vita. E cambiano la frizione e persino tutto il motore fino a due o tre volte, perché i numeri per acquistare un'auto nuova non li raggiungeranno mai. Sono quelli che hanno acquistato coi risparmi un'auto usata, che il possidente ricco svendeva, e grazie a quella si sentono un po' meno esclusi, possono finalmente portare la famiglia a fare un giro col proprio mezzo, facendo felici i propri bambini e realizzando un sogno. Ecco, quello che non si vuole vedere è che vietando le auto inquinanti si toglie una cosa grande a loro, a questi poveri, ricacciandoli più indietro, e si fa invece l'interesse dell'industria che vuole solo clienti ricchi che possono rinnovare il loro parco-macchine ogni tre anni. Se si vuole coniugare ecologia e giustizia, bisogna dire a queste persone: dateci la vostro auto inquinante, noi ve ne diamo un'altra spartana ma col motore pulito, alla pari, senza chiedervi nulla.