Grotta delle Fornelle: Tutti gli affreschi bizantini strappati dalla parete con il motosega
Una scoperta sconvolgente. Non uno, né due, ma tutti gli affreschi della Grotta delle Formelle (risalente all’XI sec. d. C.) sono spariti dalla parete. Tutti stracciati con il motosega, ad uno ad uno: cinque spariti dalla parete sinistra, sei dalla parete centrale e due dalla parete destra. Affreschi che, sebbene in cattive condizione, un paio d’anni fa, stavano ancora al loro posto. Sono spariti la bella Madonna col Bambino, il ritratto di S. Giovanni Battista , S. Elena, S. Giovanni Evangelista, S. Nicola, S. Pietro, S. Michele, S. Donato, Santa Caterina, S. Benedetto e S. Giuseppe. Praticamente tutti: anche la bellissima Madonna Orante, l’Ascensione di Cristo, il banchetto di Erode, la Natività e la decapitazione di S. Giovanni Battista. Ormai della Grotta affrescata delle Fornelle, ossia della preziosa Cappella funeraria del Conte Pandolfo e della Contessa Gualferata dell’XI sec. d. C., non rimane che un antro vuoto, sporco ed inaccessibile. E come se non bastasse anche la parete tufacea su cui insiste la grotta, è in parte franata e qualcuno ha gettato materiale di risulta per impedirne del tutto l’ingresso. Il cancello, infine, da anni è stato rotto, spalancato ed in gran parte divelto. La macabra scoperta è stata fatta ieri dall’Archeoclub caleno che si era recato sul posto con i soci Erminio Zona, Peppe Gallina, Pasquale Ranucci e Ilda Bottone, per accompagnarvi una trentina di soci dell’Archeoclub di Acerra ed alcuni visitatori provenienti da Capua, Pastorano e Pignataro Maggiore, nel cui comune si trova oggi lo sfortunato monumento. Eppure, questa importante cappella funeraria, dove vennero tumulati il Conte Pandolfo e la Contessa Gualferada, il cui sarcofago è custodito in Cattedrale, meritava ben altra attenzione da parte delle amministrazioni locali e dalla stessa Sovrintendenza ai Monumenti. I visitatori provenienti da Acerra, Marigliano e Mugnano, sono rimasti senza parole nel vedere lo stato di completo abbandono in cui sono state lasciate le grotte affrescate. “Non si può far finta di niente, ha spiegato la Presidente dell’Archeoclub di Acerra Rosa Anatriello, col passare degli anni le Grotte affrescate, sono rimaste sempre più abbandonate a se stesse, da permettere ai ladri d’arte di rubare gli affreschi bizantini strappati a forza con il motosega”. Gli affreschi rubati sono una sconvolgente testimonianza di degrado storico e ambientale. Un danno irrecuperabile. La decorazione della cappella, infatti si deve a Icmundo. Invece in questi due ultimi anni sono spariti tutti gli affreschi e sono rimasti 13 grandi buche alle pareti.