Spiacenti siamo a corto di soldi, venga domani

Un pensionato bellonese, al momento dell'incasso prelievo della pensione, non avrebbe mai immaginato sentirsi dire: “Spiacenti, ma siamo a corto di denaro. Venga domani.” Franco Ruberti si era recato in una banca della zona (omettiamo il nome della banca per ovvie ragioni) per ritirare, come ogni mese, la modesta pensione frutto di anni di lavoro in terra straniera. In attesa del turno si intratteneva a colloquio con un amico anche egli reduce da una esperienza in terra straniera. Giunto il turno il pensionato si avvicina allo sportello e, poco dopo, l’impiegato lo informa: “Siamo spiacenti ma non possiamo soddisfare la richiesta perché non c’è denaro!” Il pensionato, incredulo, guarda l’amico e gli dice: “E’ accaduto tutto ciò in Inghilterra? Durante gli anni in terra straniera, non ho mai assistito ad una cosa del genere!” Seguono, da parte del pensionato, amare riflessioni sull’accaduto: ”Come è possibile andare avanti così? Io non capisco questo sistema! Forse avremmo fatto meglio a restare all’estero! Ritornammo con buoni propositi, ma oggi siamo costretti a ricrederci! Chissà cosa ci riserva  il futuro?” Intanto il pensionato, amareggiato, per non ritornare il giorno seguente, restava in attesa che la banca incassasse. Cosa che accadde dopo circa 45 minuti. Il cassiere aveva racimolato la somma e poteva, finalmente, soddisfare la richiesta. “Spesso si ha l’impressione di trovarsi, come Alice, nel paese delle meraviglie!” Esclamava il pensionato.

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