Spagna: arrestato Patrizio Bosti
È finita la latitanza del potente boss della camorra napoletana Patrizio Bosti, 49 anni, ritenuto dagli inquirenti il reggente del clan campano Licciardi- Contini. Il camorrista, inserito nell' elenco del Ministero dell’ Interno dei 30 latitanti più pericolosi, si trovava a Girona, in Spagna: è stato arrestato mentre era a cena in un rinomato ristorante della Costa Brava con alcuni italiani ed alcuni spagnoli. L’ operazione è stata condotta dai Carabinieri del Comando provinciale di Napoli in collaborazione con la Guardia Civil spagnola.
Bosti era latitante da 5 anni: è stato condannato nel 2005 dalla Corte di Assise di Appello di Napoli a 23 anni di reclusione per il duplice omicidio dei fratelli Antonio e Gennaro Giglio avvenuto nel settembre del 1984 nell' ambito della guerra di camorra tra il clan di Edoardo Contini, di cui Bosti era cognato, ed i clan Giuliano e Mazzarella. Bosti ha anche precedenti penali per traffico di stupefacenti, armi, usura ed estorsione. Il boss ha cercato di difendersi mostrando un documento di identità contraffatto. Al momento dell’ arresto non era armato: ironicamente si è anche complimentato con i Carabinieri che sono riusciti a rintracciarlo.
Patrizio Bosti aveva scelto la Spagna come sede per la gestione dei propri affari illeciti ed in particolar modo del traffico di sostanze stupefacenti. La sua latitanza è stata caratterizzata da uno stile di vita particolarmente lussuoso. Viveva in un residence molto costoso, con piscina, ed era sempre in possesso di molti contanti: durante la cena aveva con sé 24 mila euro in banconote da 500 euro.
Il coordinatore della Direzione distrettuale Antimafia, Franco Roberti, ha sottolineato l’ importanza di questo arresto affermando che il clan denominato “Alleanza di Secondigliano” è oggi senza un reggente: Bosti era l’ ultimo capo ancora in libertà. Anche i Ministri Maroni e La Russa hanno espresso grande soddisfazione per l’ arresto compiuto dalle Forze dell’ ordine italiane.
Secondo gli inquirenti Bosti voleva estendere il suo potere su Forcella, quartiere nel cuore di Napoli tra le roccaforti della criminalità, soprattutto dello spaccio di droga. Forse anche per questa ragione aveva un instaurato un legame con Elena Bastone, ex moglie di Ciro Giuliano, fratello del boss dell' omonimo clan, da tempo collaboratore di giustizia, Luigi Giuliano, che per anni ha controllato Forcella.