Avviso per i risparmiatori

Secondo alcune stime diffuse negli ultimi mesi dalle Associazioni dei consumatori, sui conti correnti “dormienti” in Italia è depositato un tesoretto che ammonta a circa 10 miliardi di euro. Viene definito “dormiente” quel un conto su cui da oltre 10 anni non vengono effettuate operazioni: in questa posizione si trovano circa 500.000 conti correnti aperti presso le banche che operano sul territorio italiano. Generalmente questa tipologia di conti è riferibile a soggetti defunti senza eredi. La legislazione vigente in materia prevede la possibilità per lo Stato di utilizzare i fondi depositati sui conti correnti in questione per fini specifici.
Gli Istituti bancari hanno provveduto nei mesi scorsi ad inviare ai propri utenti delle comunicazioni postali qualora il conto corrente presentasse le caratteristiche di un conto dormiente. I correntisti che vogliono mantenere attivo il rapporto con la banca devono compiere almeno una operazione sul proprio conto bancario: è però sufficiente anche una mera comunicazione alla banca come ad esempio l’ indicazione di un nuovo indirizzo di residenza. Norme analoghe valgono anche per i titolari di libretti di risparmio postale.
La procedura avviata nei mesi scorsi e disciplinata dal D. P. R. n° 116 del 22 giugno 2007 (attuativo delle disposizioni contenute nella Legge Finanziaria per il 2006) fissa come primo termine utile per le eventuali segnalazioni alle banche la metà di agosto. Se ci si dimentica della scadenza di agosto, un'altra chance sarà comunque concessa: le banche hanno infatti altri quattro mesi di tempo per devolvere le somme conservate sui conti al Fondo istituito nel giugno del 2007 dal Ministero dell' Economia per il risarcimento dei piccoli risparmiatori vittime di frodi finanziarie. Fino al momento della devoluzione al Fondo, i clienti avranno ancora tempo per rivolgersi alla propria banca. Anche dopo il trasferimento dei depositi bancari presso il Fondo del Ministero, sarà comunque possibile reclamare i propri risparmi ed ottenerne la restituzione. La gestione del fondo è affidata ad una apposita Commissione nominata con decreto del Ministro dell' Economia e delle Finanze.

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