Ore di adorazione nella Cappella di S. Michele

Quando nel 1776 la famiglia Silvagni fece edificare la Cappella di S.Michele non immaginava che, dopo 167 anni, quel sacro luogo sarebbe passato alla storia per avere accolto, la mattina del 7 ottobre 1943, i 54 Martiri bellonesi frutto di una spietata rappresaglia da parte delle truppe tedesche del 115° Reggimento della Divisione Goering. Dopo un periodo di abbandono, la cappella fu riportata allo splendore primitivo ed oggi è aperta al culto dei fedeli. Fra le cerimonie religiose che vi si svolgono ricordiamo quella in onore dei Martiri bellonesi, il 7 ottobre di ogni anno, e le “ Ore di Adorazione del SS. Sacramento”il primo ed il quarto martedì di ogni mese. Abbiamo assistito alla funzione religiosa dell’Adorazione insieme ad un folto gruppo di fedeli accompagnati dal parroco di Bellona Don Antonio Iodice e, al termine, siamo rimasti nella cappella avvolta da una coltre di silenzio che riportava alla mente l’eccidio dei 54 Martiri. Attraversato l’ingresso principale si nota sul lato sinistro una toccante Immagine della Madonna Addolorata in lacrime, presso la Croce su cui fu condannato il Suo diletto Figlio. Percorrendo l’unica navata si possono ammirare, sulla parete di Sinistra alcuni antichi dipinti: San Biagio, S. Francesco opera del pittore Fiorentino Ciccarelli da Vitulazio), S. Antonio e l’antica statua di S. Michele Arcangelo del 1721; sulla volta Gesù tra gli apostoli ed Il Buon Pastore ambedue opere di Fiorentino Ciccarelli. Sulla parete di destra i dipinti di S. Lucia, S. Antimo, S. Giovanni Battista e le statue della Madonna delle Grazie e dell’Arcangelo Raffaele e sulla volta Gesù nel deserto e Gesù che incontra sua Madre. In fondo alla navata si nota, ricco di marmi policromi,l’Altare Maggiore su cui è esposta una preziosa tela con l’immagine della Madonna Assunta tra S. Michele e S. Gabriele. Ai lati le Immagini di Maria SS. di Gerusalemme e di S. Secondino protettori di Bellona. Nella cappella ha sede la Congrega di S. Michele fondata dal gesuita Francesco Giorgio. Dopo alcuni anni la congrega si estinse e fu ripristinata, nel 1760,dal sacerdote Michele Maccarello. Nel 1883, con un solenne rito religioso, la Cappella fu aperta al culto dopo la consacrazione da parte del Cardinale Alfonso Capecelatro. Un Sacro luogo che, per la sua arte e la sua storia, merita essere visitato.

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