Sicurezza sul lavoro

La sicurezza sul lavoro è un tema che riguarda tutti i lavoratori e il benessere lavorativo rappresenta un diritto fondamentale cui nessuno deve rinunciare. Purtroppo, i dati su incidenti e malattie professionali, causati dalle carenze a livello di prevenzione degli infortuni sul lavoro, sono allarmanti.  Per parlare di come tutelarsi in caso di infortuni e di come prevenirli, di come affrontare il mobbing o di come lavorare a casa in tutta sicurezza, il patronato INAS sta realizzando una campagna informativa che ha  preso il via, a settembre, con “INASDAYS”.  In questa occasione, i cittadini possono chiedere chiarimenti e notizie sull’argomento agli operatori dell’Istituto, presenti nei centri commerciali, nelle aziende e nei luoghi di ritrovo di tutte le città italiane. L’impegno del patronato su questo versante non si ferma qui: consapevole del fatto che l’informazione è la prima forma di prevenzione, l’INAS sta organizzando una serie di conferenze e seminari  per far recepire e far conoscere le esigenze di sicurezza sul lavoro. In quest’ottica,  sono in corso di programmazione alcuni tour con camper attrezzati che, nelle principali aree di produzione del Paese, daranno la possibilità ai lavoratori di sottoporsi ad accertamenti sanitari per rilevare, con un primo screening, l’eventuale presenza di sintomi di patologie connesse all’attività lavorativa.  L’importanza di difendere il diritto alla sicurezza di chi lavora è ben chiaro agli operatori  dell’INAS. Si tratta, infatti, di un’urgenza sociale che si fa sempre più pressante: è sufficiente dare un’occhiata alle cifre. Nel 2007 sono stati denunciati 914.600 infortuni. Nella cifra totale sono compresi gli infortuni sul lavoro di cui sono rimasti vittime i lavoratori stranieri, ben 140.579 (dato del 2007) con un aumento di circa l’ 8% rispetto ai dati del 2006, molti dei quali hanno avuto esito mortale. Un fenomeno in crescita, legato alla progressiva emersione di lavoratori già presenti in Italia ed all’ingresso di nuove forze di lavoro. Il tasso di incidenza infortunistica, per queste persone, è sensibilmente più elevato rispetto a quello medio nazionale in quanto, generalmente, esse sono impiegate in attività lavorative molto rischiose.  Una situazione particolare riguarda il “pianeta donna”. Nel nostro Paese nonostante il lavoro femminile non tenga il passo rispetto ai Paesi più sviluppati, la percentuale degli infortuni subiti dalle donne straniere supera comunque quella maschile: nel 2006 se ne sono verificati ben 25.000. Nel 2007 le lavoratrici straniere sono state vittime di 28.508 infortuni sul lavoro. Le più colpite sono le romene (2.909), le marocchine (2.370) e le albanesi (1.809). Altro importante settore di tutela del Patronato è quello relativo alle malattie professionali. Un fenomeno che fa meno “rumore” degli infortuni sul lavoro, ma che colpisce molte persone spesso bisognose di assistenza per vedere riconosciuti i propri diritti. Nel 2007 sono state denunciate 28.497 malattie professionali, circa il 7% in più rispetto ai dati del 2006. Per contrastare la realtà che emerge da questi numeri, è importante che i lavoratori sappiano come comportarsi per prevenire un incidente o che cosa fare nel caso in cui ne siano vittime.  C’è poi un altro fronte fondamentale per l’affermazione di una vera e propria cultura della sicurezza: la diffusione della conoscenza delle norme di prevenzione, attraverso la formazione dei lavoratori.  E’ questo il nuovo orizzonte del patronato: utilizzare la professionalità dei propri esperti per educare chi lavora, ma anche i formatori stessi, al rispetto di regole che, in molti casi, possono salvare la vita.

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