Percorso formativo/informativo sul riutilizzo sociale dei beni confiscati

Gli ultimi episodi di cronaca, che si inseriscono in un contesto storico che ci obbliga a prendere conoscenza delle problematiche emergenti sul nostro territorio hanno drammaticamente riportato in auge le tematiche della criminalità organizzata e di quanto ad essa si collega.
Tra le normative nate per promuovere i valori della cittadinanza attiva e la difesa della legalità una delle più note è sicuramente quella, risalente al marzo del 1996,  che stabilisce i criteri per il riutilizzo sociale dei beni sequestrati o confiscati alla criminalità organizzata: la legge 109/06 (“Disposizioni in materia di gestione e destinazione di beni sequestrati o confiscati”) chiarisce la natura dei beni oggetto del provvedimento e ne indica la destinazione di riutilizzo –  possono essere infatti conservati al patrimonio dello Stato per specifiche finalità istituzionali o trasferiti al patrimonio del Comune che potrà decidere  se gestirli direttamente o assegnarli ad altri enti (comunità, enti, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, comunità terapeutiche e centri di recupero per tossicodipendenti) – purché emergano gli scopi collettivi nel recupero della struttura in oggetto.
Occuparsi di un bene confiscato è sicuramente un’opportunità per l’ente che ne beneficia: traspare tuttavia, sia da quanto prevede la legge che dall’atto in sé stesso, il profondo significato sociale e morale del gesto.
Dall’esigenza di diffondere la conoscenza di queste possibilità e per incentivare una progettualità consapevole e capace, nasce il Percorso Formativo/informativo sull’utilizzo sociale dei beni confiscati, promosso dal CSV Asso.Vo.Ce. nell’ambito delle attività di formazione rivolte alle associazioni per diffondere e divulgare le tematiche relative alla legalità e alla cittadinanza attiva.
Obiettivo del corso, sviluppato in seguito al Protocollo d’Intesa stipulato dal CSV con l’Associazione Libera – Associazioni Nomi e Numeri contro le Mafie – ed il Comitato Don Peppe Diana, è quello di informare sulle opportunità di sviluppo economico e sociale legato al riutilizzo sociale dei beni in oggetto: l’idea formativa è quella di coinvolgere i partecipanti al corso in un’esperienza di apprendimento interattivo che si trasformerà, nel corso delle lezioni, in un vero e proprio laboratorio di cittadinanza attiva che produrrà attori consapevoli nella concertazione sociale.
Molto forte appare, in tal senso la dichiarazione del coordinatore di Libera Caserta e del Comitato Don Peppe Diana Valerio Taglione, che si richiama ai principi che hanno ispirato la legge e all’importanza dell’impegno individuale e collettivo nella lotta alla criminalità  “In questo particolare momento storico dirsi e prendere le distanze dalla logica camorristica non basta. Nel nostro lavoro ci deve essere un maggiore impegno ed una maggiore responsabilità. Promuovere l’uso sociale dei beni confiscati vuol dire rendere possibile il cambiamento che non può concretizzarsi senza la trasparenza dell’informazione, il coinvolgimento del maggior numero di persone. Riappropriandoci dei beni che la camorra ci ha tolto usurpandoci diritti e libertà, il cammino verso la liberà diventa certo e credibile”.
 Lo stesso concetto è ripreso dal Presidente del CSV Asso.Vo.Ce. Gennaro Castaldi, che esprime soddisfazione per il protocollo in atto e ribadisce la necessità di incentivare la logica delle reti associative: “La scelta del protocollo d’Intesa con l’associazione Libera e don Peppe Diana da parte di Asso.Vo.Ce” dichiara infatti “è nata dall’esigenza di sensibilizzare attraverso la formazione e l’informazione le Organizzazioni di Volontariato della Provincia di Caserta, per fare rete anche sull’uso sociale dei beni sequestrati alla camorra”
Il corso di formazione, pubblicizzato a partire dallo scorso 18 settembre, ha immediatamente riscosso un notevole successo: per venire incontro alle numerose iscrizioni si è infatti scelto di suddividere i partecipanti al corso nelle due sedi di realizzazione dell’iniziativa (Il Centro servizi al Volontariato Asso.Vo.Ce. di Caserta – sito a san Benedetto  Via Sant’Antonio, 18 e lo sportello Asso.Vo.Ce. di Casal di Principe- sito in Corso Umberto I, 151) e di replicare il corso in ognuna di queste.  
Le attività formative si terranno dalle ore 15,00 alle ore 20,00 a Caserta nei giorni 9 e 23 ottobre e 20 novembre (primo gruppo) e il 16 e 30 Ottobre e 27 Novembre (secondo gruppo) e a Casal Di Principe dalle ore 15,00 alle ore 20,00 nei giorni 10 e 24 ottobre 21 novembre (primo gruppo) e 17 e 31 ottobre 28 Novembre (secondo gruppo).
Al termine del percorso formativo verrà rilasciato un attestato di frequenza.

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