Nadia Verdile e le lettere di Ferdinando e Maria Carolina

Grande appuntamento questa sera presso il Salone delle Conferenze del Real Sito Borbonico “Madonna delle Grazie”, alle ore 18.30, con la rassegna “Autori di Carta”. Alla presenza del Sindaco Angelo Antonio PASCARIELLO, dell’assessore alla Cultura Lorenzo MAGNIFICO, del giornalista Franco TONTOLI e di Vincenzo NIGRO, direttore editoriale della “Spring edizioni”, la professoressa Nadia VERDILE, autrice casertana, presenterà il suo ultimo lavoro letterario dal titolo “Un anno di lettere coniugali. Da Caserta, il carteggio inedito di Ferdinando IV con Maria Carolina”, che ha già riscosso un notevole successo letterario ed editoriale. Nadia Verdile è docente di materie umanistiche nella scuola superiore e cultrice della materia presso l’Università “Federico II” di Napoli. Saggista e studiosa di storia della donna, membro della Sis (Società Italiana delle Storiche) e della Sisem (Società Italiana di Storia dell’Età Moderna), ha curato molti testi didattici. Su Carolina e Ferdinando ha pubblicato De Uthopia 2006; L’Utopia di Carolina. Il Codice delle leggi leuciane 2007; Carissima compagna mia… 2007. Nel suo ultimo lavoro, Nadia Verdile svela le lettere scritte, tra il 1788 e il 1789, da Ferdinando IV di Borbone alla moglie Maria Carolina. Le 137 missive, infatti, sono state recuperate nell’Archivio di Stato di Napoli, e trascritte con passione dall’autrice del libro. Gli scritti pubblicati sono uno spaccato della vita privata dei due sovrani, che molti hanno definito conflittuale. Il loro menage, invece, risulta essere invece cordiale ed affettuoso. Questo libro, si legge nella prefazione, getta un fascio di luce abbagliante sia sulla figura del Re, sia su quella della sua intelligente consorte, sia, soprattutto, sull’intima natura della loro amorosa amicizia. Tanto che forse non è esagerato supporre che fra i tanti documenti relativi all’argomento, forse nessuno riesca, come questo pacchetto di lettere, a chiarirne tanti aspetti in così breve spazio. A Ferdinando, si sa, lo scrivere riusciva così odioso che per risparmiarsi la noia di vidimare i documenti che emanava si fece fare un timbro col facsimile della sua firma. Eppure, fra l’ottobre del 1788 e il dicembre dell’anno successivo, dunque in soli quindici mesi, egli scrisse alla moglie ben centotrentasette lettere. Il complesso “Voce ‘e popolo”, un gruppo di giovani cultori della musica della nostra tradizione, costituito da Peppe Iovane & Antonella Costanzo, Antonio Colella, Salvatore Ippolito e Salvatore Liguori, accompagnerà la serata. Alcune lettere di Ferdinando IV e due lettere di Maria Carolina (assolutamente inedite e non presenti neanche nel volume) saranno lette da Vincenzo Misefari e Dafne Rapuano, figlia dell'autrice.

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