Eccidio di masseria Marcella: Divelto il piccolo monumento in marmo

Francolise – Ancora uno scempio verso quel po’ che rimane della nostra storia locale: è stato divelto da terreno il cippo marmoreo eretto in memoria dei martiri dell’eccidio nazista dell’ottobre 1943 a Montanaro. I tre civili barbaramente trucidati dai tedeschi, sono stati del tutto dimenticati. Eppure il cippo marmoreo di Masseria Marcella, in località a Montanaro di Francolise è stato uno dei primi cippi eretti nel dopoguerra e lo ricorda lo stesso Capobianco in “La giustizia negata” del    . Tre poveri diavoli, un carbonaio e due cognati marescialli dell’aeronautica, rastrellati nel bosco, condotti presso la masseria dove c’era una postazione tedesca, uccisi e sepolti in fosse da loro stessi scavate. Un eccidio che evidentemente  non doveva essere conosciuto ed infatti fu scoperto solo un anno dopo. Musto Antonio, ottantatré anni e nipote del carbonaio Musto Pietro (fratello del padre) così ricorda quella tragica circostanza: “Mio zio Pietro faceva il carbonaio a Montanaro e fu ucciso insieme ad altre due persone di Capua, (un maresciallo dell’aviazione ed il cognato),  ma furono ritrovati più di un anno dopo la loro scomparsa.  Mio zio, l’indomani dell’8 settembre, si trovava nel bosco a far legna quando fu preso dai tedeschi e portato con gli altri due alla Masseria Marcella. Dopo l’uccisione, furono seppelliti in fossi (scavati probabilmente da loro stessi) e nonostante le ricerche non furono più rintracciati. Dopo più di un anno però, un contadino mentre lavorava la terra attorno alla Masseria che era di proprietà del Barone, ritrovò il primo cadavere; poi i carabinieri di Sant’Andrea del Pizzone continuarono a scavare e trovarono gli altri due.
Mio zio Pietro fu riconosciuto da mio fratello perché portava una cintura militare intrecciata che lui stesso gli aveva regalato.  Sul posto dove furono trovati i cadaveri (ad un centinaio di metri di distanza dalla masseria), dopo un paio di mesi  fu posto un cippo di marmo, alto un metro e mezzo, con le foto ed i nomi di quei poveretti. I familiari ci andavano regolarmente a mettere i fiori. Venivano anche persone da Capua… Poi però, quattro o cinque anni fa, il cippo funerario è scomparso. Qualche contadino ha tolto la lapide dal terreno ed ora non è più possibile trovare né vedere il posto preciso in cui fu consumato l’eccidio. Ancora uno scempio quindi, consumato tra l’indifferenza e la noncuranza delle istituzioni.

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