Svizzera: Lettera al Direttore

Caro direttore Franco Falco, Come promesso, eccomi a voi, per descrivervi questa mattinata trascorsa al liceo cantonale di Wohlen in occasione delle porte aperte.
Permettetemi prima di ringraziarvi ancora una volta per il clima di gioia e di cordialità che siete riusciti a creare in quelle due settimane con i giovani studenti svizzeri.
Ho partecipato insieme a mio marito all’incontro che annualmente gli studenti, insieme ai docenti, organizzano per mostrare ai familiari e amici, il sistema d’istruzione ed i vari progetti, sia creativi che culturali. L’appuntamento era fissato alle otto ma già prima gran parte di loro con i propri familiari era sul posto.
Un’organizzazione perfetta.
All’ingresso siamo stati accolti da un gruppo di ragazzi che sono stati ospitati a Bellona.
Ci hanno riconosciuto subito, e dopo il saluto ci hanno consegnato il programma intenso, con musica, lezioni, informazioni ai genitori degli alunni che iniziano il primo anno, presentazione di una settimana a Seville e l’introduzione alla lingua cinese. Poi ci è stato presentato un libro della scrittrice ticinese Maria Rosaria Valentini, e finalmente alle ore undici sino alle dodici e quindici, l’esperienza degli studenti a Bellona. Ben presto l’aula si è riempita di giovani, familiari e amici che hanno occupato tutto lo spazio disponibile.
Il prof. Davide Piscitello ha accolto tutti con un saluto in italiano e una breve introduzione.
Ha spiegato ai presenti che è molto importante per i giovani uno scambio culturale non solo per la lingua italiana, ma per fare dei confronti sullo stile di vita, sulla natura, sul tipo di divertimenti, sul modo di pensare e agire.“Bisogna approfondire non davanti a uno schermo o un Computer”, ha detto, ”ma vivere altre esperienze e interrogarsi sul perché di tante diversità è molto importante nella vita di ognuno”.
Ha ricordato che la conoscenza delle lingue è lo strumento principale per la comunicazione e le conoscenze.
Poi la parola è passata agli studenti.
Sullo schermo è apparsa una bandiera italiana.
Ogni studente aveva un compito specifico nella presentazione: Simon ha parlato delle famiglie. La prima immagine è stata quella del direttore Franco Falco che con straordinaria pazienza è riuscito a portare a termine il programma (cosa non facile con i giovani) in una maniera eccellente, mettendo a disposizione il massimo possibile, addirittura  anche la sua macchina. Poi ha descritto perfettamente le emozioni, le sensazioni e i ricordi indimenticabili di questa esperienza. Ha nominato ogni singola famiglia, lamentandosi un po’ di aver passato poco tempo con loro.
Il giovane Pius ha parlato dell’accoglienza di tutti gli amici e ha ringraziato, tutte le pizzerie che si sono messe a disposizione gratuitamente.
Ann- Kathrin ha presentato le famiglie, dove hanno lavorato.
Un lavoro davvero duro quello dei campi, con una temperatura intorno ai 38 gradi e una umidità molto alta. Ha spiegato molto bene con le immagini, la coltivazione del tabacco insieme alla fam. Graziano Raffaele e il nonno Secondino che controllava l’ esecuzione dei lavori. Ha poi spiegato gli altri lavori tra cui la raccolta delle patate, la raccolta dei limoni, il grande lavoro a tirare le erbacce e a spaccare la legna presso la fam. Criscione Giovanni, la fam. Cafaro Pasquale e la fam. Bertone Antonio. Hanno sofferto tanto il caldo non essendo abituati alle alte temperature. Hanno imparato anche diverse ricette napoletane.
Fabian invece ha presentato diversi attrezzi agricoli.
Tutti gli altri hanno parlato delle visite culturali a Pompei, alla maestosa Reggia di Caserta, (tra cui il teatro personale del re), a Capri, alla costiera Amalfitana e le giornate trascorse al mare di Gaeta con la famiglia del geom. Mario Glorioso
Certo che sentir parlare della mia cittadina, qui in Svizzera ha rappresentato per me un’opportunità meravigliosa, guardando quelle immagini ecco, ravvivarsi in me i ricordi della mia fanciullezza, quella magia di colori, quell’intensità della luce e soprattutto il calore e la genuinità della nostra gente, ha evocato in me una profonda e dolorosa nostalgia.
L’incontro è terminato, subito dopo aver letto una lettera di ringraziamento a tutte quelle persone che hanno aiutato a realizzare questo meraviglioso progetto.
Tornati giù nell’ingresso, abbiamo brindato e consumato qualche dolcino fra lampi di flash che molti hanno usato per portare a casa un ricordo di una mattinata emozionante.
Un affettuoso saluto a tutti voi
Con immensa riconoscenza. Angela Aurilio Piscitello

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