Sciopero improvviso dei lavoratori della Jacta che reclamano stipendio di ottobre

“Mi appello al forte senso di responsabilità e di collaborazione dei miei concittadini affinché da oggi e per i prossimi giorni si astengano dal gettare i sacchetti di rifiuti nei contenitori sparsi per la città a causa di uno sciopero improvviso e senza preavviso dei dipendenti della società Jacta. Per evitare alla città danni maggiori chiedo di continuare ad utilizzare le tre stazioni ecologiche che sono aperte sul territorio cittadino e che funzionano grazie al sacrificio dei dipendenti della nostra amministrazione”. È molto provato il sindaco Angelo Antonio Pascariello per l’ennesima tegola che è piombata a ciel sereno sulla città. Da ieri mattina i lavoratori della Jacta stanno scioperando perché sono ancora in attesa di ricevere lo stipendio relativo al mese di ottobre. Nonostante la riunione che si è svolta ieri in Prefettura (per la verità le riunioni sono state due, una mattutina, l’altra pomeridiana), alla presenza del Prefetto Provolo, dei sindaci Michele Farina di Maddaloni e Angelo Antonio Pascariello di San Nicola La Strada, unitamente al responsabile della società Jacta, non è stato possibile trovare un punto d’incontro. “La colpa” – sottolinea Pascariello – “è tutto della ditta. Infatti, nel corso dell’incontro avevamo garantito che nel giro di poche ore sarebbe stato versato un congruo acconto di 500.000 euro su quanto l’azienda afferma di vantare. Con i precedenti 315.000 euro già versati in precedenza siamo giunta alla ragguardevole cifra di 815.000 euro. Gli stipendi delle maestranze erano abbondantemente coperti, ma la Jacta non ha voluto accettare l’accordo”. Prima della grave situazione venutasi a creare, la società Jacta, con fitta corrispondenza, aveva rappresentato l'impossibilità di garantire le competenze ai lavoratori addetti alla raccolta rifiuti solidi urbani nei comuni di Maddaloni e San Nicola la Strada di cui all'affidamento “Unione dei Comuni Calatia”. Il motivo, secondo la Jacta, è addossato alla grave mancanza di liquidità indotta dal perdurante e crescente stato di morosità di Calatia. Lo scorso 22 ottobre, presso la sede dell'Unione dei Comuni Calatia, si è tenuta una riunione per una disamina delle relative problematiche. Nel corso della riunione è scaturita la necessità della committenza ad una rivisitazione dell'oneroso (a suo dire) contratto. La proposta mirava a cercare un miglior equilibrio con la crescita dei servizi affidati e l'esplicito invito a sopportare un parziale pagamento del canone nel prossimo bimestre nelle more del traguardo del nuovo contratto e della transazione del debito. L'azienda ha replicato di non poter sostenere la proposta marcando l'inaffidabilità della committenza che, nonostante la disponibilità, già da tempo ricevuta, non ha mai realmente reso praticabile la rettifica contrattuale. Vista l’impossibilità a vedere corrisposti gli stipendi ai lavoratori, le OO.SS., nelle more delle leggi 146/90 e 83/2000, proclamarono lo stato d'agitazione contestualmente ad una prima giornata di sciopero. Fra l’altro, la Jacta ha inviato due ingiunzioni di pagamento, puntualmente contestate da Calatia, per cui, stante il grave stato di crisi, si prevede che la situazione non migliorerà. L’avvocato Lamberti, al quale il sindaco Pascariello si è rivolto per verificare la possibilità di rescindere il contratto con la Jacta, non ha ancora presentato una sua relazione. L’impressione è che alla fine della querelle a pagare saranno comunque i cittadini, visto che il contratto prevede il pagamento di 7 mln di euro l’anno alla Jacta e l’immondizia resta ancora per terra.

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