Moretto (AN): “Si parla sempre e dovunque di Scampia

“Ogni volta che c’è da fare uno scoop mediatico, le tivù ed i media nazionali ed internazionali parlano solo e sempre del quartiere di Scampia, dell’unica “Vela” ancora rimasta in piedi, dello spaccio di droga, della delinquenza, della mancanza di lavoro, degli allacciamenti abusivi all’Enel ed all’Arin, delle occupazioni degli immobili, ma, sinora, purtroppo, il Governo nazionale, e quello a tutti i livelli istituzionali, non hanno fatto alcun atto concreto. Ma Napoli non è solo Scampia”. Ad affermarlo è il Consigliere Comunale di Alleanza Nazionale, Vincenzo MORETTO. “Il quartiere di Scampia è assurto a simbolo del degrado della città di Napoli, ma ci sono molti altri quartieri che hanno bisogno di interventi urgenti per il ripristino delle condizioni minime di vivibilità. Purtroppo, il Comune di Napoli non ha soldi e si continua a fare finta di nulla sulle migliaia di illegalità diffuse sul territorio. Eppure, tutti, politici e intellettuali, sono pronti a sciacquarsi la bocca parlando di legalità, trasparenza, denunzie antiracket, di lotta alla criminalità. Il fatto è che se si volesse far rispettare la legalità a Napoli, si correrebbe il serio rischio di una rivolta popolare e questo, il centrosinistra, proprio non lo vuole. Sarebbe molto più conveniente per la sinistra napoletana che questo accadesse in mano al centrodestra. Perché” – si chiede Moretto – “per l’abbattimento della Vela superstite il sindaco Iervolino non chiama Berlusconi e fa intervenire i genieri dell’Esercito con una spesa a costo zero ? Per il sindaco è meglio chiudere gli occhi che far rispettare la legge. Quando ho accusato Napoli di essere una città peggiore di Beirut, sono stato fin troppo tenero. Napoli è diventata, per colpa di questa sinistra al potere dal 1993, una città in preda alla criminalità, alla illegalità e ritornare allo status quo ante sarà impossibile. Napoli è irrecuperabile. Nel libro di Curzio Malaparte “La pelle” egli descriveva una città che usciva da cinque anni di guerra con tutte le sue debolezze ma pronta a rinascere. Ora, invece, Napoli è al suo canto del cigno e la colpa sappiamo tutti di chi è”.

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