Celiento accusa: “Sacchetti non biodegradabili”
La IV^ commissione Igiene e Sanità, presieduta dal consigliere Francesco Basile, fresco aderente al nascente Popolo della Libertà, aveva chiesto delle spiegazioni all’amministrazione comunale in merito al tipo di sacchetto per la raccolta dell’umido che era stato consegnato nel mese di agosto 2008 ai cittadini. “È stato consegnato dalla ditta al presidente della IV^ commissione” – ha affermato il dottor Giuseppe Celiento, capogruppo consiliare del PD – “un certificato attestante il tipo di sacchetto, asserendo che i sacchetti consegnati erano biodegradabili. È stata una presa in giro completa della commissione da parte della ditta” – ha denunziato nel corso del consiglio comunale di lunedì scorso – “e vi spiego i motivi: 1°) il certificato consegnato è datato 1/9/2005, abbondantemente scaduto e ad oggi sostituito da nuove attestazioni di conformità; 2°) il certificato riguarda biomateriali della ditta Novamont (e ci dovete spiegare cosa sono i biomateriali); 3°) i sacchetti consegnati alle famiglie verosimilmente sono composti principalmente di plastica; i sacchetti consegnati alle famiglie non hanno impresso il marchio di conformità, come si evince da quel certificato consegnato alla commissione e datato 2005. Quali sono i provvedimenti che questo comune vuole prendere nei confronti della ditta a tale riguardo, dando così il giusto esempio ai nostri figli ed ai nostri giovani ?” – ha chiesto Celiento rivolgendosi al sindaco Pascariello – “Vorrei aggiungere dell’altro in merito alla raccolta porta a porta: penso che come me diversi consiglieri di maggioranza, e lo attesta il confronto nella IV^ commissione, hanno notato che il quantitativo di sacchetti, supposti biodegradabili, è inferiore alla necessità effettiva delle famiglie, le stesse sono quindi costrette ad utilizzare le buste di plastica per il conferimento dell’umido. La cosa ancor più strana è che nella raccolta porta a porta l’umido viene raccolto normalmente da parte del personale della Jacta come se il tutto fosse materiale indifferenziato, cioè viene raccolto sia nei sacchetti biodegradabili che nelle buste di plastica. Inoltre non avete per niente tenuto conto dei suggerimenti dati dallo studio “Bidello” in merito ai turni di raccolta, al posizionamento dei sacchetti e all’orario di conferimento. Infine, vi domando: ma che raccolta stiamo facendo ?” – si è domandato Celiento – “È semplicemente una presa in giro per i cittadini che tanto impegno offrono a questo comune nella diversificazione della raccolta: l’umido resta fuori il loro domicilio per circa 12 h; è alla merce di tutte le problematiche connesse (pioggia, animali randagi, ratti, lacerazione delle buste con sversamento del materiale); ed alla fine cosa succede: l’impegno dei cittadini viene vanificato dalla incuria, dalla negligenza e dalla trascuratezza sia della ditta che di quelli che dovrebbero controllare la ditta stessa. L’umido” – ha concluso Celiento – “non viene sversato come tale, ma come indifferenziato e lo sta a dimostrare i dati percentuali di cui voi non tenete in alcun conto”. Un intervento che è molto piaciuto ai numerosi cittadini presenti in aula.