L’istituto tecnico commerciale Galilei selezionato per progetto che valorizza siti borbonici
Sparanise – L’Istituto tecnico commerciale “Galilei” è stato selezionato, sull’intero territorio provinciale, per portare avanti un progetto che vuole valorizzare i siti reali borbonici della Campania. In tutta la regione sono quattro gli istituti selezionati per il progetto intitolato “Scuole in rete. Insieme per i siti reali”, nell'ambito del quale si è svolta la prima edizione del concorso “Progettare in rete. Siti reali Scuola Territorio”. Insieme al Galilei di Sparanise sono stati scelti il “Giovanni Caselli”, per l'artigianato e la ceramica di Capodimonte, di Napoli; l'istituto superiore di Bacoli; il tecnico commerciale Galilei di Sparanise; la scuola “Adriano Tilgher” di Ercolano. “È un viaggio nel patrimonio storico artistico e culturale della Campania” – ha affermato l'Assessore regionale all'Istruzione e alla Formazione, Corrado Gabriele – “che fa capo ai siti reali borbonici”. L'iniziativa rientra nelle attività del Distretto culturale dei Siti reali, che può contare sul sostegno dell'assessorato regionale all'Istruzione che ha finanziato il progetto con 20 mila euro. Un progetto “Scuole insieme” che è parte del programma “Scuole aperte”. Il concorso servirà a costruire percorsi di studio, formazione e lavoro attraverso la valorizzazione della storia borbonica. “I tanti siti reali incastonati nella nostra realtà territoriale” – ha aggiunto Gabriele – “saranno anche una occasione di rilancio, valorizzazione e occupazione per tanti giovani”. “Alla base del progetto” – ha spiegato Alessandro Manna, presidente dell'Associazione per i Siti reali e le residenze borboniche – “c'é un'idea molto semplice: raccontare la tradizione e la storia della Napoli borbonica, quando viveva un fulgore che da qui si irradiava in tutta l'Europa”. Per Massimo Marrelli, Presidente del Polo delle Scienze Umani e Sociali dell’Università Federico II, invece è l’occasione “…per competere nel mondo della globalizzazione dove occorre puntare sulla non replicabilità dei nostri prodotti, come ad esempio le ceramiche di Capodimonte”. Nell’ a.s. 1962-63, la scuola, che fino ad allora era stata ubicata nelle sale della Casa Canonica, fu trasferita nella sede storica di Corso del popolo (ora via Fabbrica delle armi bianche). L’edificio aveva subito un serie di ristrutturazioni per adeguarsi alle esigenze che lo avevano visto trasformarsi da fabbrica di coltelli in scuola. Nel 1845, infatti, era sorta una struttura destinata ad accogliere, per decreto del Re Delle Due Sicilie, Ferdinando II di Borbone, una fabbrica di armi bianche, che continuasse la tradizione dei coltellinai, operanti a Sparanise già dal 1769 e che, nel 1801, annoveravano ben cinque officine specializzate nella lavorazione di coltelli, rasoi, forbici e temperini. Dopo l’Unità d’Italia, la fabbrica, venutane meno l’importanza militare che rivestiva per la monarchia borbonica, subì una serie di mutamenti, che la videro anche “Casa del Fascio” e Caserma dei Carabinieri Reali dal 1935 al 1959.