La città è nel mirino di tutte le criminalità
MARCIANISE – La periferia della città è piena di microdiscariche sempre pronte ad essere bruciate. Le campagne sono un tappeto di rifiuti ma a fianco alle discariche si vedono insediamenti di rom in grande quantità. Il più delle volte, mentre Santa Venere brucia in falò asfissianti, a fianco degli incendi si intravedono zingari che mangiano con una tranquillità serafica. “Oggi tra le discariche ed i piloni della Tav” – ha affermato Pasquale Costagliola, Presidente dell’Associazione “Terra Nostra” – “è ramificato un vasto insediamento di zingari che parte dalle campagne fuori porta di Marcianise ed arriva fino a Grazzanise ma si allunga ancora attraverso l’asse mediano, si attacca ai bordi della superstrada in baracche sorte come funghi. Un censimento di questa popolazione che aumenta a vista d’occhio non è stato mai fatto, alla faccia dei proclami di Maroni” – ha sottolineato l’esponente ambientalista – “ed in gloria delle resistenze della Chiesa. Nel frattempo, però, crescono i furti, le rapine, le aggressioni soprattutto a Marcianise ma la stessa Caserta non è indenne da queste violenze. La città si trova a portata di mano di bande sempre più brutali che come si è visto nell’episodio di venerdì 19 dicembre scorso attaccano interi gruppi familiari in pieno giorno, fidando nell’impunità. La violenza mostrata anche in altre aggressioni svela una arroganza ed un sadismo senza freni” – denunzia Costagliola – “che si rivolge a vecchi e donne. Alcune signore ultraottantenni sono state aggredite e tanti sono gli anziani che hanno paura di uscire e persino di restare soli in casa. Di fronte a questo attacco alla comunità marcianisana, al di là delle solite chiacchiere nessuno, tra politici ed amministratori, ha osato dire di sgombrare gli insediamenti di rom che pullulano intorno alla città. La polizia ed i vigili sono in ripiegamento continuo mentre in molti giornalisti prevale la censura del politicamente corretto, Gli addetti alla informazione” – ha aggiunto – “affermano di non parlarne per non voler incattivire la gente contro i rom. Un affronto alla libertà di pensiero. In realtà purtroppo” – ha concluso Costagliola – “c’è poco da preoccuparsi da parte sia dei criminali che dei giornalisti politicamente corretti per le reazioni di una popolazione annichilita e senza speranza”.