Arresti per droga, the day after
La notizia si è propagata sin dalle ore piccole di giovedì, anticipata da alcuni siti web ai propri lettori che evidentemente hanno dato fiato alle trombe, rilanciandola “urbi et orbi”, tanto che, ancor prima che aprissero le edicole, per le strade non si parlava d’altro: «Cinque persone, tra cui due minorenni, sono stati arrestati ieri a Caiazzo per produzione, traffico e detenzione di stupefacenti. A insospettire i militari il viavai continuo di auto che si affiancavano, per pochi minuti, ad una Mercedes parcheggiata, per poi ripartire. Subito sono scattati i controlli a bordo dell’auto e i sospetti si sono rivelati fondati. All’interno della vettura è stata trovata marijuana, hashish e varie banconote da 5 e 10 euro. I ragazzi si rifornivano della droga da spacciare nell’abitazione di A. R., imprenditore 43enne di Alvignano. In casa di quest’ultimo sono stati rinvenuti 40 involucri di plastica contenenti circa 10 chili di marijuana e 50 grammi di semi per la coltivazione. Il valore commerciale del “bottino” ammonta a più di 20.000 euro. I minorenni sono stati associati presso il centro di prima accoglienza di Napoli Colli Aminei». Fin qui il dispaccio, giunto, e in parte filtrato dalle redazioni che hanno ritenuto di riportare, almeno parzialmente, la notizia, per molti apparsa come fulmine a ciel sereno, ma di fatto cronaca annunciata dall’attivismo dei Militari della Benemerita, in particolare delle stazioni di Caiazzo ed Alvignano, rispettivamente comandate dai marescialli AS. Ups. Giuseppe Oliva e Nicola Marsilio. Ma anche dal nucleo operativo di Caserta, sempre attento alla prevenzione e, quando necessario, alla repressione dei reati, soprattutto se lesivi per la società come la produzione e lo spaccio di droga. Oggi molti sembrano sorpresi della notizia, piovuta come fulmine a ciel sereno in un comprensorio dove, ovviamente, se si spacciano, gli stupefacenti si consumano pure, ma, in particolare agli interessati, non poteva passare inosservato il controllo, sempre più serrato e concentrato, degli elicotteri dell’Arma Benemerita. Un campanello d’allarme evidentemente trillato invano finché il cerchio non si è stretto intorno ai delinquenti, per opinione diffusa, accecati dalla smania di far soldi o probabilmente coinvolti in un giro più grande di loro, dal quale alla fine sono stati travolti. Anche se, naturalmente, qualunque giudizio non può essere anteposto ad una sentenza e fino a prova contraria nessuno può essere condannato, né accusato…