Basta con il massacro dei palestinesi a Gaza
Forum Palestina – Domenica 11 gennaio a Firenze si è tenuta la riunione nazionale d’urgenza per discutere sulla manifestazione nazionale “Fermare il massacro dei palestinesi a Gaza” prevista per sabato 17 gennaio a Roma. Sull’urgenza della manifestazione e della data dell’11 gennaio l’accordo è stato praticamente totale. Le adesioni crescono vertiginosamente (associazioni, sindacati, partiti, singole personalità, comunità di immigrati) così come la spinta alla mobilitazione.
Sono stati forniti i dettagli sul percorso della manifestazione (partenza ore 15.30 da Piazza Vittorio, vicino stazione Termini) e sulla conclusione del corteo si è presa la decisione di riaprire la trattativa con la Questura per concludere il corteo – significativamente – a Porta S. Paolo, luogo simbolo dell’antifascismo in modo da mandare un segnale inequivocabile a chiunque in questi giorni ha inteso o intenderà strumentalizzare le proteste contro il massacro e la nostra scelta di campo di essere al fianco del popolo palestinese.
La discussione si è concentrata sulla ipotesi avanzata dai compagni di Milano di tenere due cortei nazionali il 17 gennaio: uno a Roma e uno a Milano. Tutti gli interventi delle varie realtà presenti hanno convenuto che era meglio concentrare gli sforzi in un unico appuntamento a Roma per mandare un forte segnale politico contro il governo e la filiera istituzionale che appare a tutt’oggi pressoché omogenea nella complicità con i crimini di guerra israeliani. Significativamente sia l’unione delle comunità islamiche in Italia che l’Udap hanno indicato che si adopereranno per facilitare il massimo afflusso delle comunità di migranti e di palestinesi– la vera novità nella partecipazione delle manifestazioni di queste ultime due settimane per la Palestina – alla manifestazione di Roma ritenuta centrale ed opportuna. I compagni di Milano e Torino presenti – correttamente – hanno assunto questo orientamento e si impegneranno alla riuscita dell’appuntamento nazionale.
A questo punto occorre concentrarsi sulla partecipazione massima alla manifestazione del 17 gennaio a Roma e sulle prospettive di continuità della mobilitazione dopo la manifestazione stessa.
In modo particolare ci si attiverà per articolare anche in Italia la campagna internazionale BDS (Boicottaggio-Disinvestimento-Sanzioni) contro gli apparati economici, politici e militari israeliani.
Nella manifestazione ci sarà uno striscione apposito che darà questa indicazione. A tale scopo sarà attivato un gruppo di lavoro già nelle prossime settimane con l’obiettivo di fornire materiale, indicazioni e proposte da articolare capillarmente in tutti i territori.
L’altra questione su cui lavorare dopo la manifestazione è l’apertura dei corridoi umanitari per fare uscire i feriti da Gaza e far entrare il materiale e il personale sanitario a Gaza. In modo particolare c’è urgenza di concordare l’ospitalità nelle strutture sanitarie italiane dei feriti palestinesi colpiti dalle nuove armi sperimentate dalle truppe israeliane che presentano ferite che gli ospedali di Gaza non sono affatto in grado di curare. Su questo obiettivo è stata convocata una prima manifestazione alla Farnesina martedì 13 gennaio che ha anche l’obiettivo di denunciare la complicità del governo italiano con questo massacro.
Tra le varie questioni va rammentato che a Firenze a fine gennaio ci sarà la sentenza contro gli studenti che quattro anni fa contestarono l’ambasciatore israeliano all’Università. La mobilitazione e la partecipazione di tutti a questa scadenza deve essere sentita come propria da tutta la rete di solidarietà costruita in questi anni intorno alla questione palestinese.
Viene dunque lanciato un appello alla massima partecipazione alla manifestazione nazionale di sabato 17 gennaio a Roma. Questa manifestazione ha tutte le caratteristiche per essere un evento unitario, popolare e di massa dove tutti coloro che vogliono fermare il massacro a Gaza, che sono solidali con il popolo palestinese, che chiedono la fine dell’impunità per i crimini di guerra israeliani e si battono per una pace giusta in Medio Oriente, possono trovare il loro spazio di partecipazione.
Facciamo in modo che sabato 17 gennaio la capitale di uno stato complice dei crimini di guerra israeliani sia riempita da migliaia e migliaia di persone e di kefje e bandiere palestinesi. Mandiamo questo segnale forte e chiaro a chi sta resistendo a Gaza, in Cisgiordania, nei campi profughi palestinesi e nella stessa Israele. Organizziamo pullman, carovane di macchine, lì dove possibile i treni, carovane in bicicletta o arrivate come volete, ma sabato 17 dobbiamo riempire il cuore e le strade della capitale con la Palestina.