Il giuramento di 1.500 volontari nel nome di Pellizzari Guido, eroe della Grande Guerra

Venerdì 13 febbraio, con inizio alle ore 10.30, nella caserma “Oreste Salomone”, alla presenza del Generale di Divisione Antonio De Vita, Comandante del Raggruppamento Unità Addestrative dell’ Esercito e delle massime autorità civili, religiose e militari, si svolgerà la cerimonia di giuramento solenne di 1.500 Volontari in ferma prefissati di un anno del 4° blocco 2008 appartenenti ai due reggimenti della caserma “Salomone”. La sede del Raggruppamento Unità Addestrative dell’Esercito ospita il 17° reggimento addestramento volontari “Acqui” comandato dal Colonnello Pietro Nofroni ed il 47° reggimento addestramento volontari “Ferrara” comandato dal Colonnello Daniele Di Giulio. La cerimonia inizierà con lo schieramento dei reparti e con l’assunzione del comando da parte del colonnello Di Giulio, alla presenza del gonfalone del comune di Capua, decorato di medaglia d’oro al merito civile e di altri gonfaloni dei comuni limitrofi. Confermata anche la presenza dei genitori del volontario Gerardo Antonucci (al quale è stato intitolato il luogo di svolgimento della cerimonia), medaglia d’oro al valore dell’Esercito alla memoria, caduto in missione di pace in Bosnia, il 24 gennaio 1996. La tradizione vuole che ogni nuovo corso sia dedicato alla memoria di un eroe, un valoroso che ha donato la vita alla Patria. i volontari del 4° blocco 2008 avranno come mentore il caporal maggiore di artiglieria Guido Pellizzari, Medaglia d’Oro al Valor Militare che, nel novembre 1915, sacrificò eroicamente la propria vita a Villanova di Fara  (Go). Pellizzari, nato a Tricesimo (UD), era Caporal Maggiore presso il 37° reggimento artiglieria da campagna, 6a batteria del 2° gruppo. Il 18 novembre del 1920, con Regio Decreto, gli venne conferita l’alta onorificenza perché. “Capo pezzo, diede ai propri dipendenti costante, insuperabile esempio di ardimento e di fermezza. Essendo stato incendiato dal tiro nemico il riparo del proprio pezzo, con grave pericolo di scoppio delle numerose granate contenute nella riservetta, animosamente intraprese l’opera di estinzione e riuscì nell’intento, nonostante la mancanza di mezzi adeguati ed il persistere del fuoco avversario. Per due volte, essendo il pezzo soggetto al tiro di smonto, chiese di rimanere a proseguire il tiro da solo e rimase impavido al suo posto, continuando il fuoco con rapidità ed efficacia e dando fulgida prova di valore, finché, colpito da una granata nemica, incontrò morte gloriosa. Villanova di Farra, 25 – 29 novembre 1915.

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