Per la scomparsa di Zio Ciccio la Comunità perde un protagonista

E' deceduto nella sua abitazione bellonese tra le braccia della moglie Cristina e l'affetto dei figli e parenti. Sono stato testimone dei suoi ultimi istanti della vita terrena. Zio Ciccio, una vita vissuta con e per la famiglia è volato via senza che altri si accorgessero delle sue sofferenze. Si preoccupava di non far soffrire i suoi cari e ad ogni richiesta: "Come ti senti", la risposta era scontata: "Bene". Il napoletano giunto a Bellona inserendosi tra la gente del posto che iniziò a volergli bene perché il contrario non era possibile. Non sapeva dire di NO. Lo abbiamo avuto protagonista come uomo di sport, organizzatore, conoscitore e partecipe a qualsiasi manifestazione folcloristica. La presenza di Zio Ciccio era un'àncora per i partecipanti. Uno di quei personaggi della vita civile che ci vengono tramandati in felice eredità e dei quali c'è da temere che pian piano se ne perda lo stampo. Nella vasta e trasparente figura di Zio Ciccio ci si può tuffare e tirare su la prima cosa che viene in mente, certi di portare alla luce una lunga catena di vicende che risalgono indietro nei decenni: collaboratore della Radio Dea, partecipante ai soccorsi organizzati per il terremoto dell'Irpina, organizzatore del Carnevale Bellonese e delle Vacanze Bellonesi e tante, tantissime iniziative. Zio Ciccio ogni anno era presente al Festival della pizza a Salerno distinguendosi per la sua dedizione, bravura e serietà. Presente ad ogni manifestazione sportiva senza tralasciare l'organizzazione per le feste di Vitulazio. Dove occorreva la sua presenza lui era lì. Caro Zio Ciccio, sei andato via con un rammarico nel cuore, nonostante il tuo assiduo impegno, un amaro destino non ha voluto che tu riuscissi a far riconoscere alla pizza bellonese la denominazione DOC. Tu eri l'uomo cui piaceva essere e non come i tanti ai quali piace apparire. Pur frenato negli ultimi tempi dalle non perfette condizioni di salute, eri sempre nella pizzeria. Ricordo, adesso con rimpianto, la nostra ultima festa, sempre nella tua pizzeria per la "Rimpatriata" degli annunciatori di Radio Dea. Mi chiedesti se nasceva Tele Dea ed io promisi di si ma, caro amico, senza il tuo apporto, i tuoi consigli, la tua esperienza, chi avrebbe il coraggio di avventurarsi in un'impresa tanto ardua ora che tu non sei più tra noi?. Ciao Zio Ciccio, e come mi raccomandai a mio fratello Guido, così chiedo a te: Aiutami a farmi sbagliare il meno possibile. Ti ho voluto e ti voglio sempre bene.
Ciao, Franco Falco

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