Come si muove la Cina
L’economia Cinese oggigiorno è uno degli argomenti di cui più si parla, così come di investimenti in Cina e come fabbrica del mondo. Il prodotto cinese è però ancora considerato marginale nella sua qualità, questo punto di vista è molto errati se analizzata la situazione nel dettaglio. La qualità infatti dei prodotti creati in Cina è estremamente varia, inoltre questo immenso territorio non è un paese convenzionale come pensano gli occidentali ma piuttosto un continente con differenti modi di vivere, parlare e produrre.
La ripresa dell’economia cinese nasce agli inizi degli anni ’80, con la liberalizzazione di tre province, situate nel sudest della Cina, ossia la provincia di Canton (situata nel sud che ha come centro finanziario la città di Hongkong), Suzhou al nord di Shanghai e Zhejiang a sud. Il solo prodotto interno lordo di queste tre provincie è pari al 40% di quello nazionale, mentre il restante è rappresentato dalle grandi città come Shanghai e Beijing(Pechino).
Una provincia cinese è grande quanto o più di un intero Paese occidentale, e le grandi città cinesi hanno popolazione paragonabili a Paesi di medie dimensioni europee, per questo tutte queste provincie hanno forme di produzione e sviluppo economico e sociali del tutto diverse fra loro, anche se tutte hanno un’industria tessile molto sviluppata, in particolare nel Canton si è molto sviluppato l’apparato siderurgico ed alcune società sono leader mondiali in questo settore. Nel Suzhou ci sono grandissime fabbriche hi-tech, ed lo Zhejiang è leader nella produzione di oggettistica di casa: si calcola che ormai tutta la produzione di addobbi natalizi provenga dalla zona industriale del distretto Yuhu.
Sempre dalla provincia dello Zhejiang proviene anche il 90% degli immigrati cinesi in Italia e di questo 90% un buon 60% proviene dal distretto di Wenzhou.
Wenzhou è una delle zone della Cina più industrializzate e molte delle caratteristiche produttive e modi di pensare della popolazione di Wenzhou sono riscontrate anche negli immigrati cinesi in Italia.
Il tessuto produttivo di Wenzhou infatti è composto in prevalenza di piccole medie imprese a gestione familiare, anche molte società di grandi dimensioni, quotate sui mercati internazionali, appartengono a società familiari o insiemi di poche famiglie uniti da una qualche relazione. Queste piccole società danno all’economia di Wenzhou una grande competitività e flessibilità, con la crisi economica molte delle industrie storiche di questa zona sono scomparse, come ad esempio quella degli accendini, ma sono sorte altre industrie come quella dell’idraulica, rubinetteria ed occhiali.
La versatilità industriale è dovuta all’aspirazione maggiore della popolazione locale ed anche quella immigrata in Italia, la quale non si accontenta di essere un dipendente, e appena può coglie l’opportunità per avviare un’ attività in proprio con tutti i sacrifici che comporta.
Non sorprende che molti negozio cinesi vengano aperti uno dietro l’altro e che si facciano molta concorrenza, questa popolazione conosce molto bene la possibilità di fallire e rimetterci ma si tratta di individui pronti ad avventurarsi ed a sacrificarsi sette giorni su sette, 24 ore su 24 (un’azienda tessile cinese continua ad essere produttiva tutte le ore) senza giorni di ferie.