Caiazza (Cisas), Studenti disabili, doposcuola a domicilio

“Finalmente dalla Regione Campania un aiuto agli studenti disabili sensoriali”. Ad affermarlo è il segretario nazionale della Cisas Anas e segretario cittadino del PRI, Luciano Caiazza, riferendosi al fatto che il Consiglio Regionale della Campania, in attuazione dell’art. 5 della Legge 18 Marzo 1993 n. 67, ha istituito, con la Legge regionale n. 1 del 19 Gennaio 2009, un fondo annuale di 2,5 milioni di euro per l’assistenza didattica domiciliare post-scolastica ai disabili sensoriali. “Questo fondo” – ha aggiunto Caiazza, che va ripartito tra tutte le province della Campania, è un primo passo in aiuto dei diversamente abili con minorazioni visive. Si tratta di un importante intervento di giustizia sociale che si è potuto raggiungere per i nostri ragazzi. Il servizio consiste in un’azione di attività didattica di supporto da svolgere presso il domicilio dell’utente in orario extrascolastico, affidato a personale docente qualificato anche esterno all’Istituto scolastico, che” – ha sottolineato Caiazza – “opererà in stretta collaborazione con il personale docente curriculare e di sostegno. L’apporto dell’insegnante domiciliare rappresenta un valido strumento per una vera e reale integrazione scolastica dei ragazzi con minorazioni sensoriali, i quali vivono situazioni di svantaggio sociale, culturale e cognitivo. Nel territorio regionale, il processo educativo nei confronti dei citati alunni, non ha mai prodotto livelli soddisfacenti, in quanto, risultano fortemente carenti adeguati servizi di assistenza scolastica e vigilanza riferita alla fornitura di sussidi e ausili specifici necessari all’apprendimento. I genitori” – ha proseguito il sindacalista – “che comprendono l’importanza di inserire i propri figli in percorsi educativi istituzionali, affrontano con sacrificio autonomamente i costi occorrenti per assicurare la giusta scolarizzazione, ma la scarsità di servizi di supporto, non permette alle singole istituzioni scolastiche di esprimersi in modo efficace ed ha costretto gli alunni con disabilità sensoriale a vivere in condizioni talvolta di isolamento. La soluzione, per quei genitori che non sono in condizioni di sostenere l’onere dell’insegnante domiciliare, è rifugiarsi nel ricovero del ragazzo in istituti privati specializzati. Al pagamento delle rette per questo tipo di attività provvedono le Amministrazioni Provinciali. L’istituzione del servizio didattico domiciliare extrascolastico, può limitare il trasferimento dei ragazzi in questi istituti e favorisce i processi integrativi, creando occasioni di integrazione certe a  beneficio non solo agli alunni ed alle famiglie, ma anche ai docenti ed altri mediatori scolastici. Attraverso il servizio didattico domiciliare si realizza, come recita la L. n.328/2000, un sistema integrato di interventi a favore della persona, e consente di sostenere, per meglio garantire la qualità della vita, quelle azioni necessarie per rimuovere o limitare i presupposti di esclusione dalla vita sociale non solo dei ragazzi ma talvolta di interi nuclei familiari. In osservanza degli ordinamenti legislativi: L. 104/92; L. 67/93; L. 328/00, l’istituzione del servizio permetterà di superare quei fattori che impediscono l’esercizio del diritto all’istruzione e che frenano la presenza del soggetto nelle attività integrative. Lo scopo è quello di incoraggiare l’integrazione, l’autonomia dei ragazzi attraverso un proposta che punta ad accrescere le loro possibilità nelle conoscenze, nella comunicazione, nelle relazioni e socializzazione. Il servizio educativo non mira al solo supporto nell’esecuzione dei compiti a casa, ma permette a questi alunni di raggiungere una migliore autonomia nella metodologia di studio, con conseguente acquisizione di una maggiore autostima. L’intervento regionale, finalmente, sopperisce opportunamente agli inconvenienti rilevati precedentemente, allorché, non essendoci contributi certi per gli adempimenti cui è rivolta la nuova legge, molto spesso detti utenti o non ne usufruivano affatto, o con molto ritardo, con evidenti scompensi didattici. È questo il vuoto che va finalmente a coprire la nuova Legge regionale approvata in Campania. 

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