Follia e realtà in “Ditegli sempre di si”
La scelta di confrontarsi con uno dei testi più belli della storia del teatro napoletano del Novecento è stata sicuramente indotta dal forte legame che lega l’esperienza professionale ed artistica di Geppy Gleijeses con la scuola teatrale di Edoardo: “Ditegli sempre di si” mette in scena la vita di un uomo, Michele Murri, che dopo un ricovero in manicomio durato un anno, cerca di tornare alla vita quotidiana: Michele viene accolto dalla sorella Teresa Lo Giudice (interpretata da un bravissimo Gennaro Cannavacciuolo) e dagli ospiti pittoreschi e talvolta esagitati della sua casa. Le vicende, che rievocano lo stile della farsa, sono distribuite in due atti: il primo è ambientato nella casa della famiglia Lo Giudice- Murri; il secondo nella villa di una coppia di amici di famiglia.
L’alter ego di Michele Murri è Luigi Strada (interpretato da Lorenzo Gleijeses): personaggio goliardico, bizzarro e stravagante, Luigi è un poeta follemente innamorato della figlia del padrone di casa della signora Teresa. Viene accusato di essere pazzo dallo stesso Michele Murri ed è in questo punto che si comprende come sia labile il confine tra follia e normalità: siamo sicuri che il vero pazzo sia il povero Michele, catapultato in una casa che è diversa da quella che conosceva e che è continuamente “invasa” da personaggi stravaganti? Forse Michele Murri è solo una persona che vede il mondo in un modo diverso rispetto agli altri personaggi della scena: escogita i mezzi più impensabili per far riappacificare due fratelli dopo 10 anni di incomprensioni; cerca di risolvere il problema dell’eccesso dei bottoni sollevato da alcuni commensali; cerca di aiutare la nascita di un amore. I mezzi a cui fa ricorso non sono sicuramente tra i più consoni: tuttavia Michele raggiunge i suoi obiettivi: riesce ad esempio ad ottenere il riavvicinamento tra i due fratelli.
Geppy Gleijeses dimostra pienamente in questo lavoro di essere stato allievo di Edoardo De Filippo. Il suo modo di recitare è completo: è divertente e dissacrante quando c’è bisogno di sottolineare l’aspetto ironico della vita ma è anche in grado di far riflettere il suo pubblico così come avviene durante le ultime battute che recita sulla scena. Anche il figlio dell’attore napoletano, Lorenzo Gleijeses, dimostra, nonostante la sua giovane età, un talento degno di attenzione.
La rappresentazione ha riscosso un grande successo di pubblico inserendosi così in una lunga serie di successi che ha caratterizzato la stagione invernale del Teatro Bellini di Napoli.