Comicità e tanto divertimento con Gene Gnocchi

Le cose che sono capitate a Gene Gnocchi e che vengono raccontate durante il suo ultimo spettacolo sono davvero divertenti ed esilaranti: i fatti narrati sono pillole di vita quotidiana di un uomo all’apparenza come tanti altri ma che a ben vedere serba ricordi a dir poco bizzarri. Gli avvenimenti sono narrati in forma di monologo: tuttavia Gene Gnocchi, pur essendo da solo sulla scena, gestisce molto bene la conduzione della narrazione. La scena è ben costruita e le scelte registiche di Massimo Navone sono davvero interessanti.
La storia prende l’avvio da una serie di cure e di accertamenti medici a cui il personaggio del monologo si sottopone. È in questo momento che egli scopre di essere affetto da una sindrome molto grave: quella di non aver mai esternato le proprie emozioni e le proprie sensazioni. Da questo momento inizia il racconto di alcuni episodi della sua vita: raccolti in appositi faldoni (così come vengono definiti dallo stesso personaggio), i fatti, seppur bizzarri ed iperbolici, rappresentano lo spunto per una riflessione sulla nostra vita, talvolta non molto diversa da quella raccontata. La comicità di Gene Gnocchi è dissacrante: l’attore dialoga in più punti con il pubblico, rendendolo partecipe della costruzione dello spettacolo. Gli argomenti trattati sono i più vari e disparati: si va dalla satira politica alle battute a sfondo sessuale, senza dimenticare le freddure su tematiche sociali come la mafia. Tutti i temi sono trattati con grande leggerezza ed è costante il riferimento ai fatti di attualità. I racconti prendono avvio da fatti di minima importanza: ad esempio una buona parte del monologo si ricollega alla descrizione di come viene effettuato un autolavaggio e di quante possibilità si riconnettano a questa attività. Lo spettatore viene trascinato e ride per quasi tutto il tempo della rappresentazione. Il messaggio che però Gene Gnocchi lascia al pubblico è molto profondo: mentre abbandona la scena e si chiude il sipario, l’attore ci ricorda che tutto ciò che accade è sempre il frutto del caso.
È sicuramente il teatro il luogo in cui uno spirito comico come quello di Gene Gnocchi può liberamente estrinsecarsi: è questo uno spazio più congeniale alla genialità artistica rispetto a quello televisivo dove si è soliti vederlo. L’occasione dello spettacolo “Cose che mi sono capitate”, in scena in questi giorni al Teatro Bellini di Napoli, è davvero buona per poter apprezzare a pieno l’ironia e la comicità dell’attore di Fidenza.

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