Spettacolo piromusicale

Più che la legge morale, sotto il cielo affollato da stelle caleidoscopiche, l'altra sera, sembrava esserci un direttore d’orchestra dentro ognuno di noi! Al campo sportivo di Bellona, in via De Gasperi, il cielo era acceso e l’aria era calda, (sarà stato anche il fatto che da stupida “per guardare meglio” mi sono posizionata il più vicino possibile alla striscia di sicurezza, venendo così investita dalla ventata di calore dalle fiaccole abbastanza nutrite!). Mentre iniziava ad accennarsi l’immancabile vociferio contornato da coloriti commenti su quanto fosse stata intensa la festa di Bellona quest’anno e di quanto (per voce dei bellonesi) fosse più bella di quella di Vitulazio, tutto è stato azzittito dalle melodie accompagnate dalle batterie a colori, tutto a cura della ditta PIROTECNICA MORSANI da Rieti. Note di fuoco che si sbizzarrivano nel cielo a tempo di celebri brani musicali, come l’indimenticabile canzone napoletana  cantata da Luciano Pavarotti, che ha fatto ballare “guancia a guancia” tutti gli innamorati nella zona. Una competizione ai vertici dell’arte e della tecnica, artifici di grande calibro, multipostazioni di lancio con partenze simultanee radiocomandate, coreografie di luci e colori hanno concluso artisticamente la Festa dedicata a Maria SS. di Gerusalemme. Di antichissime origini l’arte pirotecnica, affonda le sue origini nel lontano Oriente. A partire dal XII diffusasi in tutta Europa vide cimentarsi, con studi e applicazioni, i maggiori artisti e geniali inventori del Rinascimento, tra cui Leonardo Da Vinci e Michelangelo che realizzarono per palazzi e fortezze militari sistemi difensivi, i fuochi rappresentavano un elemento di forza e dissuasione.
Dissuasi dall’alchemico spettacolo sono stati i bellonesi e noi persone dei paesi limitrofi che (soprattutto gli impavidi che come me hanno preferito mettersi in prima fila) con un leggero torcicollo e qualche frammento di polvere dei fuochi negli occhi ma con una grande armonia nel cuore abbiamo salutato la Festa!

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