Strade Sicure, intervista al Colonnello Levato
Si svolgerà questo pomeriggio, con inizio alle ore 16.00, presso la Caserma “Ferrari Orsi”, sede della brigata bersaglieri “Garibaldi”, il cambio di responsabilità, nell’ambito dell’operazione “Strade sicure”, fra il 66° Reggimento “Friuli” di stanza a Forlì e l’8^ Reggimento bersaglieri al comando del Colonnello Stefano Del Col. Alla cerimonia presenzierà il Vice Comandante del II^ Comando Forze di Difesa, Generale di Divisione Vincenzo SANTO. A poche ore dalla cerimonia abbiamo incontrato ed intervistato il Colonnello Giuseppe Levato, quarantacinquenne di Roma, Comandante del 66* Reggimento fanteria aeromobile “Trieste” (segno distintivo il basco azzurro), che dal 14 gennaio scorso ha condotto le operazioni di “Strade Sicure” lungo il litorale domizio e l’agro aversano. D). Colonnello, alla vigilia del cambio di responsabilità nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”, qual è il suo bilancio di questi cento giorni in provincia di Caserta ? R) Sicuramente positivo, sia sotto il profilo umano che professionale. Ritengo che l’operazione abbia aumentato sensibilmente la percezione della presenza dello Stato nella provincia di Caserta, e che anche il nostro lavoro abbia contribuito a scavare un solco netto tra la delinquenza e le persone perbene, che sono la maggioranza. Questo, peraltro, resta l’obiettivo principale della missione, sempre in sinergia ed armonia con le forze dell’ordine. D). Che impressione ha tratto della gente di Terra di Lavoro ? R) Gente operosa dalle mille potenzialità e dall’estro creativo ed artistico. Abbiamo conosciuto persone splendide, solari e disponibile. Il ricordo che rimarrà impresso sarà di una popolazione sempre altruista, dall’immensa Umanità, piena di cultura e tradizioni. D) Come siete accolti all’inizio della missione ed ora che state per tornare a Forlì, sede del reggimento ? R) Avevamo già trovato un ambiente sereno e disponibile grazie al buon lavoro di chi ci ha preceduto, impressione che è stata confermata ed accresciuta durante tutto l’arco dei tre mesi che ci hanno visto operare nel casertano. D) Se Lei non risiedesse in Romagna, pensa che avrebbe potuto abitare nel casertano ? R) Al di là delle mie impressioni personali, dico che da servitore dello Stato sono pronto a lavorare ovunque se ne presenti la necessità. Comunque, confermo che il casertano è un territorio ospitale e pieno di potenzialità, dove mi sono trovato benissimo in questi mesi ed in cui mi trasferirei senza alcun problema…anzi!.